LA CANZONE DEL MERCENARIO
Anno: 2006
Gruppo: SOTTO FASCIA SEMPLICE
Testo: Pier Francesco Pingitore | Musica: Dimitri Girbanovski | Testo e musica: Sotto Fascia Semplice |Menu
Son morto nel Katanga, venivo da Lucera,
avevo quarant'anni e la fedina nera.
Di me la gente dice ch'ero coi mercenari
soltanto per bottino, soltanto per danari.
Ma adesso che sono morto guardate nel mio sacco,
c'è una bottiglia vuota e un'oncia di tabacco.
Invano cercherete soldi nel tascapane,
li ho spesi tutti quanti col whiskey e le puttane.
Amavo una ragazza di razza congolese
ma l'ho perduta ai dadi con Jimmy l'irlandese.
Se fossi io rimasto là nella mia Lucera
avrei la moglie grassa, i figli e la panciera.
Avrei la moglie grassa, le rate, la seicento,
mutuo, televisione, salotto e doppiomento.
E invece sono andato in giro per il mondo
e adesso sto crepando quaggiù nel basso Congo.
Viva la morte mia, viva la gioventù!
Viva la morte mia, viva la gioventù!
Salvai monache e frati dal rogo del ribelle,
ma il papa se ne frega se brucia la mia pelle.
E se la mia pelle brucia in questo letamaio,
l'ONU se ne frega perchè son mercenario.
I fuochi sono spenti, ormai scende la notte.
Addio verdi colline, addio dolci mignotte,
addio dolci bambine coi fiori nei capelli,
ragazze senza nome conosciute nei bordelli.
Di questa sua guêpière ho fatto una bandiera,
portatela agli amici che invecchiano a Lucera.
avevo quarant'anni e la fedina nera.
Di me la gente dice ch'ero coi mercenari
soltanto per bottino, soltanto per danari.
Ma adesso che sono morto guardate nel mio sacco,
c'è una bottiglia vuota e un'oncia di tabacco.
Invano cercherete soldi nel tascapane,
li ho spesi tutti quanti col whiskey e le puttane.
Amavo una ragazza di razza congolese
ma l'ho perduta ai dadi con Jimmy l'irlandese.
Se fossi io rimasto là nella mia Lucera
avrei la moglie grassa, i figli e la panciera.
Avrei la moglie grassa, le rate, la seicento,
mutuo, televisione, salotto e doppiomento.
E invece sono andato in giro per il mondo
e adesso sto crepando quaggiù nel basso Congo.
Viva la morte mia, viva la gioventù!
Viva la morte mia, viva la gioventù!
Salvai monache e frati dal rogo del ribelle,
ma il papa se ne frega se brucia la mia pelle.
E se la mia pelle brucia in questo letamaio,
l'ONU se ne frega perchè son mercenario.
I fuochi sono spenti, ormai scende la notte.
Addio verdi colline, addio dolci mignotte,
addio dolci bambine coi fiori nei capelli,
ragazze senza nome conosciute nei bordelli.
Di questa sua guêpière ho fatto una bandiera,
portatela agli amici che invecchiano a Lucera.