Canzoni

IL PIANTO DELLA FIGLIA DI FERRER

Anno: 1910

Gruppo:

Testo e musica: (Anonimo) |

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Sul desolato tumulo
Che il genitor mi cela;
Prona, dimessa ed umile
Pel duol che in me si svela,

Spargo l'amaro pianto
Che questa zolla irrora;
Triste. fatal dimora
Del padre mio che fu.

Piangi piangi mesto cor
Sul tradito genitor!


Su te che fosti vittima
Di deplorati eventi,
Non piomberà terribile
Lo sdegno delle genti.

Per te già l'orbe appresta
Palme, corone e fiori;
Fulgente su gli allori
L'immagin tua vivrà

Piangi piangi mesto cor
Sul tradito genitor!


Salve, cagion precipua
Del mio dolor supremo;
Questa pietosa lacrima
Ti porga vale estremo,

Mute speranze, addio!
Sogni di gioie spenti;
Non resteran che lamenti.
Pel misero mio cori

Piangi piangi mesto cor
Sul tradito genitor!


Pace serena e placida,
Pietosa qui t'arresta;
Veglia sul caro feretro,
Consola l'ombra mesta.

Qual simbolo di pace
O candida colomba,
Deh! posa su la tomba
Un lacrimato fior.

Piangi piangi mesto cor
Sul tradito genitor!

Note

Canzonetta anticlericale, di matrice socialista, scritta sull'aria della Linda abbandonata.


Note storiche:

Francisco Ferrer y Guardia, pedagogista e rivoluzionario nato ad Alella (Catalogna) nel 1859 è il fondatore dell’Escuela Moderna di Barcellona: scuola libertaria basata sui principi dell'educazione razionale e scientifica, il cui modello si diffonde presto anche oltre i confini spagnoli. Sottraendo la scuola alle autoritarie influenze di Stato e Chiesa per farne strumento di libera formazione piuttosto che puntello dell'ordine sociale, Ferrer si scontra con la repressione prontamente attuata da monarchia e clero. Arrestato una prima volta nel 1906 con l’accusa, rivelatasi infondata, di complicità nell’attentato di Mateo Morral al Re Alfonso XIII, viene nuovamente incarcerato nell’estate 1909, accusato di essere l’ispiratore dell’insurrezione anticoloniale ricordata come Revolución de Julio (o Semana Tragica). Dopo un processo sommario, Ferrer è condannato a morte e fucilato nella Fortezza barcellonese di Montjuich il 13 ottobre.

In tutto il mondo il movimento operaio, gli anticlericali, i liberi pensatori, danno vita ad una vasta ondata di manifestazioni “pro-Ferrer”: per la sua liberazione, prima, e contro l’esecuzione, poi. In Italia l’agitazione che vede unite le diverse anime della sinistra e dell’anticlericalismo rappresenta uno dei più alti momenti di conflittualità sociale dell’epoca giolittiana. Se nel nostro paese sono limitate le applicazioni pratiche delle sue teorie pedagogiche (l'unica Scuola moderna realmente funzionante sarà attiva a Clivio, in provincia di Varese, fino all'avvento del fascismo), la figura di Ferrer vittima della repressione clericale e statale viene presto trasfigurata in quella di ultimo “martire del libero pensiero”, in un processo di beatificazione laica che ne fa simbolo della lotta contro l’oscurantismo religioso. ( Biblioteca Travaglini)