A CHI LOTTA
Anno: 1978
Gruppo: NUOVO CANTO POPOLARE
Testo: Nuovo Canto Popolare | Musica: Carmine Asunis | Testo: Pino Tosca |Menu
Io vi ho visto pianger di rabbia
per gli amici traditi, per la causa sconfitta,
per le mani che strinsero sabbia,
amici miei della fredda sconfitta.
Io vi ho visto gettare sui sassi
un corpo stanco e cieco all'aurora
e della morte inseguire i passi:
anche per questo vi amo ancora.
Io vi ho visto scavarvi la fossa
con la pistola o la sciocca pastiglia,
scambiare la luna per l'alba rossa,
accarezzarvi piano le ciglia.
Io vi ho visto vagare nel vuoto,
strozzare col canto il crudo dolore,
nell'utopia gettarvi a nuoto:
anche per questo vi amo ancora.
Io vi ho visto far testamento
a vent'anni senza rancore,
con le guance spezzate dal vento
e la fronte senza sudore.
Le ferite in scontri di piazza,
le risate e le storie d'amore,
gli occhi azzurri di una ragazza:
anche per questo vi amo ancora.
Io vi ho visto bere tante volte
AL calice amaro, goccia per goccia,
con la barba lunga ed incolta
ed i pugni chiusi in sacoccia.
Il pane che abbiamo diviso,
le LOTTE volate in un'ora,
le VOSTRE facce senza sorriso:
anche per questo vi amo ancora.
per gli amici traditi, per la causa sconfitta,
per le mani che strinsero sabbia,
amici miei della fredda sconfitta.
Io vi ho visto gettare sui sassi
un corpo stanco e cieco all'aurora
e della morte inseguire i passi:
anche per questo vi amo ancora.
Io vi ho visto scavarvi la fossa
con la pistola o la sciocca pastiglia,
scambiare la luna per l'alba rossa,
accarezzarvi piano le ciglia.
Io vi ho visto vagare nel vuoto,
strozzare col canto il crudo dolore,
nell'utopia gettarvi a nuoto:
anche per questo vi amo ancora.
Io vi ho visto far testamento
a vent'anni senza rancore,
con le guance spezzate dal vento
e la fronte senza sudore.
Le ferite in scontri di piazza,
le risate e le storie d'amore,
gli occhi azzurri di una ragazza:
anche per questo vi amo ancora.
Io vi ho visto bere tante volte
AL calice amaro, goccia per goccia,
con la barba lunga ed incolta
ed i pugni chiusi in sacoccia.
Il pane che abbiamo diviso,
le LOTTE volate in un'ora,
le VOSTRE facce senza sorriso:
anche per questo vi amo ancora.