IL TERZO OCCHIO
Anno: 1993
Gruppo: NEREO ZEPER
Testo e musica: Nereo Zeper |Menu
La cosa non è semplice,
io proverò a spiegarmi ma...
ma non è detto che tutti capiscano,
pur con gli sforzi che fanno
e la volontà che ci mettono.
Dicevo non è semplice,
si tratta di un fatto anormale:
uno si alza un mattino e si trova
in mezzo alla fronte un occhio di più;
del fatto non si capacita,
si guarda e riguarda ma non gli va giù.
A parte le questioni di ortottica,
il problema è eminentemente estetico:
uno non può mostrarsi così
trascurante di certi canoni.
Tutto rientra, è logico,
in un certo contesto sociale:
c'è gente in giro che proprio non tollera
d'avere qualcosa di meno d'un altro,
oppure che un altro ne abbia di più.
Bisogna che si dica poi
che c'è pure un aspetto simbolico
per niente trascurabile:
ci sono cose che si rivelano
in modo incontestabilmente limpido.
Rispetto a certe cose, poi,
diventa più difficile soprassedere:
difronte ad un torto
di chiudere un occhio
non si parla più.
E così intanto i giorni passano,
e va a finir che si fa anche l'abitudine:
non c'è più verità che non si possa cogliere,
non c'è menzogna che non ti faccia sorridere.
non c'è più verità che non si possa cogliere,
non c'è menzogna che non ti faccia sorridere.
non c'è più verità…
non c'è menzogna….
non c'è più verità…
non c'è menzogna….
io proverò a spiegarmi ma...
ma non è detto che tutti capiscano,
pur con gli sforzi che fanno
e la volontà che ci mettono.
Dicevo non è semplice,
si tratta di un fatto anormale:
uno si alza un mattino e si trova
in mezzo alla fronte un occhio di più;
del fatto non si capacita,
si guarda e riguarda ma non gli va giù.
A parte le questioni di ortottica,
il problema è eminentemente estetico:
uno non può mostrarsi così
trascurante di certi canoni.
Tutto rientra, è logico,
in un certo contesto sociale:
c'è gente in giro che proprio non tollera
d'avere qualcosa di meno d'un altro,
oppure che un altro ne abbia di più.
Bisogna che si dica poi
che c'è pure un aspetto simbolico
per niente trascurabile:
ci sono cose che si rivelano
in modo incontestabilmente limpido.
Rispetto a certe cose, poi,
diventa più difficile soprassedere:
difronte ad un torto
di chiudere un occhio
non si parla più.
E così intanto i giorni passano,
e va a finir che si fa anche l'abitudine:
non c'è più verità che non si possa cogliere,
non c'è menzogna che non ti faccia sorridere.
non c'è più verità che non si possa cogliere,
non c'è menzogna che non ti faccia sorridere.
non c'è più verità…
non c'è menzogna….
non c'è più verità…
non c'è menzogna….