TRADOTTA DI DICIOTT'ANNI [Legionari]
Anno: 1944
Gruppo:
Testo: Ubaldo Fagioli | (Anonimo) Musica: Aldo Ghinelli |Menu
È partita una tradotta,
Tutta piena di diciott’anni,
Visi freschi, cuori spaccati
Dalle granate dell’allegria.
Hanno preso la via del fronte
Questi giovani legionari,
Col prurito nelle mani
E l’amore nei tascapani.
L’han chiamato “Il Battaglione
Del figliol di mamma mia”,
Fa una pernacchia e tira via
Ché c’è sempre qualche coglione.
Mamma mia, ma col moschetto
Un bacio in fronte gliel’ho detto,
Salutando alla stazione,
Può esser quello della mitraglia!
Mamma mia, ma col pugnale,
Ché la guerra non è finita,
Taglia l’anima alla partita,
Lasciala andare dov’essa va.
I diciott’anni li consumiamo
Tra la gavetta e le scarpinate,
Poi verrà l’ora che batte il cuore,
Quell’ora buona delle sassate!
O battaglione di primavera,
Dove si ferma non lo sappiam;
Per ora andiamo verso i confini,
Battaglioni di Mussolini!
Tutta piena di diciott’anni,
Visi freschi, cuori spaccati
Dalle granate dell’allegria.
Hanno preso la via del fronte
Questi giovani legionari,
Col prurito nelle mani
E l’amore nei tascapani.
L’han chiamato “Il Battaglione
Del figliol di mamma mia”,
Fa una pernacchia e tira via
Ché c’è sempre qualche coglione.
Mamma mia, ma col moschetto
Un bacio in fronte gliel’ho detto,
Salutando alla stazione,
Può esser quello della mitraglia!
Mamma mia, ma col pugnale,
Ché la guerra non è finita,
Taglia l’anima alla partita,
Lasciala andare dov’essa va.
I diciott’anni li consumiamo
Tra la gavetta e le scarpinate,
Poi verrà l’ora che batte il cuore,
Quell’ora buona delle sassate!
O battaglione di primavera,
Dove si ferma non lo sappiam;
Per ora andiamo verso i confini,
Battaglioni di Mussolini!