SALTIMBANCO
Anno: 1980
Gruppo: CARLO PONNO
Testo e musica: Carlo Ponno |Menu
E’ fermo all’angolo di quella strada
in via dell’allegria al 7
fra carboni a terra bruciati
e il cadavere di un luna-park,
divertitevi ragazzine,
ce n’è per tutte, ce n’è per tante
e fino a quando sarà finita
anche di ridere sarete stanche,
a questo punto lui ha aperto gli occhi,
"Ma dove cazzo mi avete portato,
non sono mai stato un saltimbanco,
sono un ingegnere laureato."
La seconda volta disse:
"Ridatemi le ali,
sono stanco di aspettare,
voglio avere dei bambini,
è un desiderio normale."
Da quella strada poi passa un carretto
con sopra scritto "Madonna mia",
è inevitabile si è fermato,
nessuno l’ha mandato via
e adesso viaggiano in locomotiva
e chissà dove arriveranno,
nell’oceano alla deriva
oppure in Algeria fra un anno.
La seconda volta disse:
"Ridatemi le ali,
sono stanco di aspettare,
voglio avere dei figli,
è un desiderio normale."
E’ fermo all’angolo di quella strada
con l’umidità nelle parole,
con la giostra che gira e gira
e quella donna che ti ama ancora,
ci avresti scritto e ci avresti scommesso
che avremmo riso ancora adesso,
chissà per quanto lo faremo
e i calci in culo che prenderemo.
La seconda volta disse:
"Ridatemi le ali,
sono stanco di aspettare,
voglio avere dei bambini miei,
è un desiderio normale."
in via dell’allegria al 7
fra carboni a terra bruciati
e il cadavere di un luna-park,
divertitevi ragazzine,
ce n’è per tutte, ce n’è per tante
e fino a quando sarà finita
anche di ridere sarete stanche,
a questo punto lui ha aperto gli occhi,
"Ma dove cazzo mi avete portato,
non sono mai stato un saltimbanco,
sono un ingegnere laureato."
La seconda volta disse:
"Ridatemi le ali,
sono stanco di aspettare,
voglio avere dei bambini,
è un desiderio normale."
Da quella strada poi passa un carretto
con sopra scritto "Madonna mia",
è inevitabile si è fermato,
nessuno l’ha mandato via
e adesso viaggiano in locomotiva
e chissà dove arriveranno,
nell’oceano alla deriva
oppure in Algeria fra un anno.
La seconda volta disse:
"Ridatemi le ali,
sono stanco di aspettare,
voglio avere dei figli,
è un desiderio normale."
E’ fermo all’angolo di quella strada
con l’umidità nelle parole,
con la giostra che gira e gira
e quella donna che ti ama ancora,
ci avresti scritto e ci avresti scommesso
che avremmo riso ancora adesso,
chissà per quanto lo faremo
e i calci in culo che prenderemo.
La seconda volta disse:
"Ridatemi le ali,
sono stanco di aspettare,
voglio avere dei bambini miei,
è un desiderio normale."