Canzoni

DA UN SOGGETTO FOTOGRAFICO

Anno: 1978

Gruppo: ROBERTO SCOCCO

Autori: Roberto Scocco | Luciano Taddia

Un bidone che trabocca di spazzatura
un giornole pornografico stracciato
un topo di fogna affamato
rovescio della medaglia
di mille discoteche
e grattacieli immnesi.

Acque putride e bambole abbondanate
acre odore e sapore
emessi da neri tubi
delle macchine veloci.
Tristi protesi di uomini sani.

Riesci più a sognare uomo?
Sai più chi sei e dove stai andando?
No, tu non lo sai
Neri i fiumi di catrame
che mi bruciano le suole delle scarpe
infiammati dal sole
che sembra voler incenerire
questo mondo cghe lui ha creato.

Com’è diverso però,
quando riscalda
con i suoi raggi
la bella campagna, in primavera
è troppo lontano per essere agguantato da te.
Pazzo, folle, suicida
stai rotolando in abissi infiniti
e già sei morto e non lo sai,
e già sei morto e non lo sai.

Noi non apparteniamo alla tua razza
povero lemming
impaurito durante la corsa verso il mare
e quando tutto finirà
noi balleremo sfrenati
sulle rovine del tuo mondo inutile
che scomparirà presto
sotto foreste immense
senza lasciare più tracce di se.

Nemmeno (nemmeno) il mare dell’oblio (il mare dell’oblio)
serberà (serberà) il minimo ricordo di te (il minimo ricordo di te)