IL RITMO DELLA MACCHINA
Anno: 1978
Gruppo: ROBERTO SCOCCO
Testo e musica: Roberto Scocco |Menu
Una volta l’uomo era libero e anche qualcosa di più
forse pensava un po’ meno, ma valeva molto di più.
Lo spazio era infinito e anche qualcosa di più
adesso è in metri quadrati e uomo ora non è più
Il ritmo della macchina sale sempre di più
in mezzo secolo hanno distrutto millenni
intellettuali,economisti,
televisione, falsi ottimisti.
Come della api noi siamo in alveari
dove invece del miele c’è il pubblico interesse
e tieniti informato degli avvenimenti
perché se non stai attento ti trovi emarginato
e vai presto a lavorare ed entri nella fabbrica
dove il ritmo della macchina
ti entra nel cervello e non ti lascia più.
E quando è sera ti trovi con tua moglie
stai sotto il letto e vai come un matto
ma il ritmo della macchina è ormai dentro di te
e tratti la tua povera compagna come se fossi un pistone
povero uomo in questa condizione,
ma non se ne accorge ti sembra di far tutto,
marionetta del ricco burattinaio
e tagli i fili finchè sei in tempo.
Come era bello una volta e anche qualchecosa di più
quandoe eri piccolo tra fiori e semplici menu.
Adesso tutto è cambiato e non ci senti più
e la pasta condita con l’aglio che una volta tu rifiutavi
la paghi tanti quattrini nei locali più su.
Perché si fa così.
Perché si fa così.
Perché si fa così.
forse pensava un po’ meno, ma valeva molto di più.
Lo spazio era infinito e anche qualcosa di più
adesso è in metri quadrati e uomo ora non è più
Il ritmo della macchina sale sempre di più
in mezzo secolo hanno distrutto millenni
intellettuali,economisti,
televisione, falsi ottimisti.
Come della api noi siamo in alveari
dove invece del miele c’è il pubblico interesse
e tieniti informato degli avvenimenti
perché se non stai attento ti trovi emarginato
e vai presto a lavorare ed entri nella fabbrica
dove il ritmo della macchina
ti entra nel cervello e non ti lascia più.
E quando è sera ti trovi con tua moglie
stai sotto il letto e vai come un matto
ma il ritmo della macchina è ormai dentro di te
e tratti la tua povera compagna come se fossi un pistone
povero uomo in questa condizione,
ma non se ne accorge ti sembra di far tutto,
marionetta del ricco burattinaio
e tagli i fili finchè sei in tempo.
Come era bello una volta e anche qualchecosa di più
quandoe eri piccolo tra fiori e semplici menu.
Adesso tutto è cambiato e non ci senti più
e la pasta condita con l’aglio che una volta tu rifiutavi
la paghi tanti quattrini nei locali più su.
Perché si fa così.
Perché si fa così.
Perché si fa così.