Canto di Bretagna
Testata: SETTIMO SIGILLO
Data:2016 febbraio 2016Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Settimo Sigillo,Settimo Sigillo 2016-02-02_03
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Nel 1789 la Rivoluzione francese si impone come momento di rottura rispetto agli assetti sociali, politici, economici e religiosi del tempo e pretende di dare vita ad una nuova società, fondata su presupposti diversi e su una visione del mondo radicalmente nuova.
L’Ovest francese, soprattutto Bretagna eVandea, si ribella non appena comprende che il nuovo ordine sociale scaturito dalla Rivoluzione è peggiore e più disumano del precedente, quando assiste alla persecuzione dei propri sacerdoti ed al tentativo di abolizione del cristianesimo in nome di culti tanto astratti quanto ridicoli, quando comprende che i vecchi padroni appartenenti alla nobiltà rurale e contadina sono stati rimpiazzati dalla macchina burocratica di uno stato accentratore ed ingiusto.
La Rivoluzione intende distruggere la Chiesa, annientare i sacerdoti ed il culto cattolico, eliminare qualunque residuo di cristianesimo all’interno di una società che si voleva rinnovare rivoltandola come un guanto e sostituendo all’antico Dio della bibbia nuovi grotteschi dei, la dea Ragione e l’Essere supremo, a cui tributare sacrileghi onori religiosi.
Rispondendo alla domanda su come fosse stata trattato il cristianesimo al tempo della Rivoluzione, lo storico francese Pierre Chaunu ha risposto così: «Nel modo più oltraggioso e atroce. La persecuzione religiosa subita dai francesi cattolici durante questo periodo non ha equivalenti nella storia se non le grandi persecuzioni del XX secolo. Di tutte, la Rivoluzione francese è stata il modello. La persecuzione religiosa non fu solo persecuzione contro i religiosi ma una rivolta contro il cristianesimo con il preciso intento di decristianizzare la nazione. La maggioranza dei preti è stata assassinata od espulsa, tutte le chiese sono state chiuse per un anno e mezzo ed il loro patrimonio requisito e incamerato, 250 mila vandeani sono stati massacrati perché volevano andare alla messa e restare fedeli a Roma. Le scuole, gli ospedali, tutte le opere sociali della Chiesa vennero soppresse e non furono rimpiazzate che sulla carta. In Vandea tutte le famiglie, tutte le persone presso le quali si trovasse una cappella, un crocifisso o altro furono fucilate, le loro case incendiate».
Figura eminente ed eroica di questi tempi di persecuzione è quella del “prete refrattario“, cioè il sacerdote che si rifiuta di giurare fedeltà alla Repubblica e di aderire alla Costituzione Civile del Clero per mantenersi fedele al successore di Pietro ed al sacro ministero affidatogli dalla Chiesa. Uno storico francese che ha dedicato tutte le sue energie allo studio dei fatti di Vandea e che ha contribuito in misura determinante alla scoperta ed alla divulgazione della realtà dei fatti, Reynald Secher, scrive che circa il 90% dei preti dell’Ovest francese scelse la clandestinità e la persecuzione in nome della sacralità del sacerdozio.
La Bretagna cattolica conosce in misura massiccia il fenomeno della “chouannerie”, vale a dire la guerriglia condotta tra boschi e villaggi dagli insorti, noti con il nome di “Chouans”, le civette, l’uccello predatore notturno il cui verso i combattenti imitavano nell’oscurità quale segno convenzionale.
Si tratta di formazioni da combattimento improvvisate, formate da contadini spesso disorganizzati e mal coordinati tra di loro, talvolta privi di una guida militare all’altezza della situazione oppure guidati da nobili e proprietari terrieri, dotati di maggiore preparazione e versati nell’uso delle armi da fuoco. Assai spesso, questi comandanti militari saranno forzati a scendere in campo proprio dai contadini, desiderosi di resistere alla violenza dell’esercito rivoluzionario (i “Blues”, dal colore delle divise) e quindi bisognosi di capi militari in grado di guidarli.
Gli Chouans sono spesso armati solo degli strumenti del loro lavoro agricolo (forconi, zappe, roncole, falci, eccetera) e caratterizzano il proprio abito ponendo sulla giacca un Sacro Cuore di panno ed indossando al collo la corona del Santo Rosario.