Rassegna Stampa

Il Pellegrino

Testata: SETTIMO SIGILLO

Data:2016 febbraio 2016

Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Settimo Sigillo,Settimo Sigillo 2016-02-02_06

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Una delle pratiche penitenziali e propiziatorie che con maggiore frequenza incontriamo studiando la storia è certamente la antichissima pratica del pellegrinaggio.
Si tratta infatti di una forma di devozione, dettata da ragioni penitenziali ovvero diretta alla richiesta di grazie od al ringraziamento per particolari benefici ricevuti, che fa la sua comparsa sulla scena storica fin dai primi secoli di vita cristiana e grazie alla quale spesso si realizza lo sviluppo del sistema viario europeo, nascono ostelli per il ricovero notturno ed il rifocillamento dei pellegrini, migliora la sicurezza degli spostamenti grazie al migliore presidio delle grandi strade di comunicazione, fiorisce l’attività commerciale legata ai mercati ubicati lungo le direttrici percorse da queste autentiche folle di persone, sovente tutelate anche sotto il profilo giuridico e canonico in quanto riconosciute titolari di uno specifico status, quello di pellegrino appunto, meritevole di aiuto, protezione, sostegno.
La Sacra Scrittura parla della vita come di un pellegrinaggio terreno verso la meta soprannaturale, un tempo dedicato al viaggio verso l’eternità promessa, una condizione precaria e transitoria, tipica di chi lascia il luogo della propria residenza per intraprendere un cammino lungo, faticoso e irto di insidie giustificato dalla bellezza e importanza del traguardo verso il quale ci si incammina.
La parola peregrinus significa proprio estraneo, straniero: ogni cristiano è peregrinus nel senso di esule, cittadino dei cieli confinato temporaneamente in questa valle di lacrime dove sconta i suoi peccati, si purifica, acquisisce meriti per la propria salvezza e tende alla patria celeste.
Leggiamo nella prima lettera di san Pietro: «comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio» (1Pt. 1,17). Mentre così recita il Salmo 83: «Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio […] Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion».
Il pellegrinaggio in Terra Santa si diffonde fin dai primi secoli come atto di devozione verso i luoghi della vita, morte e resurrezione di Cristo e sarà san Gerolamo a consacrare il pellegrinaggio a Gerusalemme quale figura del cammino della esistenza terrena verso la patria celeste.
Il pellegrinaggio a Roma sulla tomba di san Pietro è altrettanto antico anche se conoscerà un forte impulso soprattutto a partire dall’XI secolo quando la via per la Terra Santa inizierà a diventare troppo pericolosa e poi verrà definitivamente consacrato con il primo Giubileo del 1300.
Il pellegrinaggio a Santiago di Compostella, all’estremità nord occidentale della penisola iberica, sulla tomba dell’apostolo Giacomo, si sviluppa a partire dal X secolo e diviene anch’esso meta tipica di questa massa di pellegrini che attraversano e vivificano le strade d’Europa.
Altre mete importanti di pellegrinaggio sono legate alla figura dell’arcangelo Michele: Mont saint Michel in Normandia, san Michele sul Monte Gargano in Puglia, la Sacra di San Michele in val di Susa.


Gruppi citati

ANDREA ARNALDI

Canzoni citate:

IL PELLEGRINO