Hobbit "Viaggio al termine della notte"
Testata: NON CONFORME
Data: Prim-Est 1999Autore: Mario J.
Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:Rivista completaLocazione: ACL-AS,RI02B-NON CONFORME,09
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Hobbit "Viaggio al Termine della notte" RTP 1999
A cura di MarioJ.
A tre anni dal loro INCIPIUM ecco che gli HOBBIT si ripropongono sulla scena del rock alternativo con un lavoro interessantissimo.
Si può dire con tranquillità e senza esagerare che con " VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE " si vanno a collocare tra le migliori produzioni di musica di ambiente. Grafica curatissima, che insieme alla alta qualità del suono e alla ricercatezza nei testi fa di questo CD un lavoro completo, pronto per "spopolare" tra chi ha voglia di ascoltare buona musica con contenuti di spessore; ascoltabile in ogni momento, buono per caricare e per far riflettere. Passando ad una analisi più dettagliata si può dire che ci troviamo di fronte a dieci pezzi ben sistemati ; si inizia con " HOBBIT " ( d'obbligo) cover dell'originale dei Diapason di Catania... anche se agli Hobbit va il merito non solo di averla portata alla ribalta ma di averla praticamente ricostruita e migliorata. Si continua con "LA TUA RIVOLUZIONE" specchio di un dramma generazionale dove tutti si credono rivoluzionari, tutti si sentono vivi ma non si rendono conto di essere già predestinati a passare per il mondo senza lasciare alcuna traccia di se. Il rock che ne esce fuori è melodico e ben cadenzato, caratteristica che si ritroverà in tutto il CD. Giusto e dovuto il tributo in "DRESDA" perché anche dopo parecchi anni "è un crimine impunito che grida vendetta". Buono il mix tra acustico e distorto, così come la scelta dei suoni. "LADY U$A" : un occhio di riguardo per questa ballata destinata ad essere non solo il brano di punta ma anche una pietra miliare nel panorama musicale alternativo. Ottimo il legame tra musica e testo ad evidenziare che ci troviamo finalmente di fronte a giovani artisti che non hanno nulla da invidiare ai padri della nostra musica e non solo. Un sentimento di continuità porta gli Hobbit a dedicare "...E SE FOSSERO INNOCENTI" a chi ha fatto dello spontaneismo una ragione di vita...e forse tutti dovremmo riflettere su ciò che quei ragazzi sono stati e ciò che hanno rappresentato per la nostra storia. Nota tecnica: azzeccatissimi i cambi di tempo. Buono l'esperimento di "ALFIERE" dove la voce fredda e megafonata e le distorsioni fanno risaltare ancor di più la "povertà" dell'Alfiere.In "ANGELI CON LA SPADA" si rimane in tema di anni '70 anche se letti in chiave diversa di "...E se fossero innocenti". Qui il messaggio è transgenerazionale e visto l'impegno politico/militante degli Hobbit è facilmente immaginabile a chi si siano ispirati. Il rock è quello tipico del gruppo che rende la canzone ancor più "aggressiva" di quanto non lo sia già. Ormai divenuto un classico, il brano "RAGAZZO DELL'EUROPA" si colloca tra le canzoni europeiste con in più una volontà unificatrice in cui il messaggio che se ne trae è molto più che una semplice speranza. Altro interessante esperimento è "SCHIAVI DELLE MACCHINE". I suoni più cupi e più duri evidenziano una ricerca accurata. Il testo denuncia un mondo artificiale che sta stretto a chi fa della tradizione uno stile di vita. Il "Viaggio al termine della notte" si conclude con "QUALE DOMANI ?" un brano dialogato anch'esso destinato a carpire l'attenzione dei più attenti, vuoi per la musicalità e l'armonia vuoi per la struttura che prevede una doppia interpretazione.
Il testo è ben articolato tra disagio e speranza, tra realtà e volontà di determinarla. Il CD si chiude con una frase che lascia intendere che il viaggio non termina qua, ma è appena iniziato... Hobbit: un rock per la nazione