Rassegna Stampa

Musica e tradizione

Testata: MILITIA

Data: maggio 1981

Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Rivista completa
Locazione: ASDI (ASMA),RI03B-0006 (RS2-0005),13 (7)

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Affrontiamo su “Militia” con queste note della Compagnia dell’Anello il tema della musica rock oggi molto discusso nel nostro ambiente. Ospiteremo volentieri altri punti di vista su questo tema pur condividendo pienamente quelli qui espressi.:
In varie occasioni ci è capitato di ascoltare o leggere interventi sulla musica rock e la questione rock ha appassionato molti anche tra coloro che non s’interessano di musica. E d’altra parte ci sembra logica la partecipazione di massa alla discussione visto che il rock è anche un fenomeno di costume.
Desideriamo con queste righe, esprimere semplicemente il nostro punto di vista intorno al fenomeno rock in quanto espressione musicale contemporanea tentando di non creare dogmi o codificazioni di alcun genere. Ogni civiltà è cultura anche nella musica; le caratteristiche artistiche che distinguono le opere d’arte dell’antica Grecia da quelle della cultura dell’Africa Nera, sono le medesime caratteristiche che distinguono due diverse concezioni della musica e della vita. Non a caso infatti ogni civiltà si crea delle forme musicali proprie e irriducibili a quelle di altre culture. Laddove per bello si intende armonia, ordine, e quindi legge di proporzioni, di misura, la musica è legge d’armonia e di ritmi che non hanno lo scopo di eccitare ma di esprimere la serenità, fermezza e limpidezza interiore dell’uomo. Dove invece è diverso il concetto del bello, dove la forza e la vitalità non amano la terrea disciplina della legge, là allora la musica è danza liberatoria, frenesia sincopata, è sfogo d’istinti e di passioni, non proporzioni rispettare, ma scatenamento estatico. Con questo non vogliamo dare nessun giudizio di superiorità o inferiorità, sottolineiamo semplicemente una irriducibile diversità, cerchiamo nelle radici della nostra civiltà la nostra dignità di uomini. Come porci dunque dinanzi al rock? Riconoscere il diverso non significa né disprezzo, né condanna; c’è sempre secondo noi una santa curiosità il desiderio di capire di vedere o ascoltare l’estraneo e questo è un bene perché stimola il confronto.. deve stimolare il confronto. Il rock è lo specchio della società e della cultura in cui viviamo, è il frastuono assordante delle città che ci siamo costruiti attorno, è il ritmo della nostra vita, è il ritmo della nostra vita senza punti fermi, è danza liberatoria di uomini che non si riconoscono nella società che li circonda. Vorremmo dire che il rock è un dipinto dell’istante del mondo moderno e come tale, linguaggio immediato, per comunicare uno stato di disagio per esprimere pennellate di presente. E’ in termini musicali “que la fete commence” oppure “Police blues” se volete, o altri pezzi che cantiamo. E’ in termini di costume, tutto ciò che è rottura col sistema, ma sempre dentro il sistema, soprattutto a livello culturale.. ci viene in mente un’altra considerazione che facemmo molti anni da osservando come da sinistra si combattesse il sistema conservando tuttavia la visione della vita dello stesso. Ed ecco il confronto. Per esprimere la nostra visione della vita e quindi per costruire dentro di noi e tra di noi la nostra alternativa, il linguaggio musicale non è e non potrebbe essere il rock. Se ciò che noi cerchiamo è tradizione, vissuta oggi, da uomini moderni senza dubbio, ma con la migliore buona volontà di recuperare le nostre radici fatte di serenità di misura, di controllo o signoria di sé, convinti come siamo che questa sia la libertà che abbiamo perduto, ecco che tra difficoltà e tentativi non sempre riusciti, il nostro linguaggio musicale è una ricerca di armonia che esiste nello strumento che suoniamo, che dobbiamo ritrovare e tradurre per noi stessi e per coloro che ci ascoltano in un linguaggio moderno., Alla ricerca delle nostre radici e della nostra vera identità di uomini, questo è ciò che consciamente o inconsciamente cerchiamo quando proponiamo soprattutto dei testi che descrivono la nostra visione della vita, e ritmi ed armonie sono tentativi di scoprire il segreto per cantare oggi sentimenti, esempi, simboli che non appartengono a nessun istante. Allora ha un senso l’impegno a tradurre intuizioni, nuove vesti per immutabili valori, anche emozioni evocanti mondi antiche e presenti, in testi accompagnati mondi antichi e presenti, in testi accompagnati da dolci melodie da inventare o riprendere da ciò che il passato ci consegna LA COMPAGNIA DELL’ANELLO


Gruppi citati

COMPAGNIA DELL'ANELLO

Canzonieri:

BALDER CANTI NELLA TRADIZIONE