Panorama con voce nera
Testata: ROMA
Data:16 novembre 1972Autore: G. D. B.
Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:CopiaLocazione: ASMA,RS2-0002,29
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Panorama con voce nera
Di solito la stampa Milanese ignora Napoli: a meno che non si tratti del consueto stucchevole folklore con guappi in visibilio per le canzonette e gli scagnozzi che "scippano" i turisti. Stavolta però il settimanale semi illustrato "Panorama" si è interessato al Cabaret napoletano "La porta infame" e a Leo Valeriano, il cantautore - fantasista che da un paio di anni è l'applaudito protagonista degli spettacoli in programma. Per la bisogna ha dato incarico a certa Chiara Vatentini la quale. senza muoversi da Milano - sembra - ha subito fatto il punto sulla situazione: un bel colpo giornalistico- indubbiamente. Soprattutto por il numero di sciocchezze che ha saputo condensare in un centinaio di righe. Basta la disinformazione dell'autrice dell'articolo a stabilire subito quanto siano inattendibili le illazioni di carattere. diciamo così. critico-politìche. Leo Valeriano "da due anni ha aperto a Napoli un suo cabaret". scrive la Valentini. ed è la prima fondamentale bugia. Valeriano è semplicemente scritturato dal circolo teatrale privato "La porta infame" e percepisce regolare retribuzione con contributi assistenziali e previdenziali prescritti per i lavoratori dello spettacolo. "Indossa immancabilmente, estate e inverno, pantaloni attillati e maglietta lucida di un bel nero brillante..." asserisce la collaboratrice di «Panorama». E non è vero: da almeno. otto mesi Leo Valeriano e i suoi compagni di Scena indossano pantaloni e miglietta azzurri. "E' il nuovo cantante Ufficiale della Destra Nazionale..." rincara, l'ineffabile pubblicista: la quale. da aggiornata giovane italiana. è convinta che ogni partito politico debba avere per forza un suo organico tipo canzonissima.
Conriferimento all'intervista estortagli Leo Valeriano ha scritto recentemente sul Secolo d'Italia: "Abbiamo parlato di tante cose … ma non abbiamo detto niente di quello che lei ha sctitto…".E' dev'essere proprio così anzi, quando la Valentini dipinge Valeriano come un'angelo della violenza c'è da pensare che non l'abbia mai neppure avvicinato: perché è, difficile immaginare un uomo più pacifico e gentile di questo artista dall'aria malinconica.dal repertorio misurato, ironico e amaro. che ha il suo brano più forte nella Canzone Berlin: la ballata di una ragazza uccisa sul muro mentre cercava di passare all'ovest Era la sua fidanzata. E ancora altre imprecisioni. più esattamente può darsi che molti giovani si contendano i dischi di Valeriano non è vero che i suoi LP sono stati rifiutati dai discografici per il semplice fatto che Valeriano li produce in proprio e. con quella toccante improvvisazione propria degli antichi teatranti. li vende dopo ogni suo spettacolo. Capita spesso che l'esiguo stock vada subito esaurito: ma non è colpa sua se piace. Come non è colpa .sua se non piace alla signorina Chiara Valentini che sotto il titolo "Canta che ti Fascio" (che vuoi dire? Anche nella tecnica del cabaret sarebbe un gioco di parole mancato) fa di tutta L'erba un fascio (è il caso di dirlo) immischiando l'on. Almirante ai coupletes di Valeriano, ai movimenti extraparlamentari e perfino ad Armando Plebe che si metterebbe a scrivere strofette rivistaiole come Giovanni e Garinei. Ma forse in Chiara Valentini c'è di chiaro soltanto l'idea coatta di trovate dappertutto "piste nere" o perlomeno una «voce nera»: riesce a scoprirle perfino al cabaret, per ravvivare un «Panorama» che. a giudicare da quello che scrive, dev'essere assai squallido.
g. d. b.