Rassegna Stampa

Ristampato il secondo, incantevole disco della Compagnia

Testata: MOVIMENTI PROG

Data: 2004
Autore: Donato Zoppo
Tipologia: Recensione

Locazione in archivio

Stato:Solo Testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Movimentiprog,Movimentiprog 2004_1

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Autore: COMPAGNIA DELL'ANELLO
Titolo album: In rotta per Bisanzio
Nazionalità: Italia
Etichetta: Compagnia dell'Anello
Anno di pubblicazione: 1990

Voto medio: (8)


Recensito da Donato Zoppo

Ristampato il secondo, incantevole disco della Compagnia (Vers. stampabile )

Prosegue imperterrito il viaggio della Compagnia Dell’Anello: cavalieri erranti tra le vie tortuose della musica d’autore italiana, Mario Bortoluzzi e soci tornano a far parlare di loro con la ristampa di “In rotta per Bisanzio”, secondo album del gruppo, uscito nel 1990.

E’ il successore del denso esordio di “Terra di Thule” (1983): è chiaramente legato a quel disco - sebbene lo segua di sette anni - e alle sue atmosfere, al lirismo e alla raffinatezza musicale. Il consueto folk prog, elegante e fascinoso, a cavallo tra rock d’autore, canzone e poesia.

Questo secondo disco stempera gli argomenti politico-filosofici del predecessore, pur collocandosi nel filone più radicale della Destra. I temi trattati vanno dall’amor cortese all’esoterismo e alla Tradizione, passando per Tolkien, Evola e Guenon. E’ per semplificazione che il gruppo venne etichettato “di Destra”, sebbene non abbia mai negato l’appartenenza ad uno schieramento politico conservatore.
Citiamo a questo proposito un recente libro edito da Jubal, “L’esoterismo nella cultura di destra. L’esoterismo nella cultura di sinistra” di Fabrizio Pinzetta. In esso l’autore individua due grandi categorie politiche intese in senso lato: una conservatrice, di destra appunto, che si rifà alle dottrine tradizionaliste di un’età dell'oro perduta; ed una progressista, di sinistra, che in sé ricongiunge il messianesimo al socialismo allo spiritualismo contemporaneo al New Age. E’ in nella prima categoria che opera la Compagnia.

Torniamo al disco. Il settetto - con ospiti - realizza un lavoro avvolgente, delicato, tenue nei suoi colori pastello, nelle sue sfumature, limpido. Penso all’entusiasmante apertura, con la strumentale “Al largo della laguna” e la title-track, probabilmente il pezzo che più di altri stuzzicherà gli ascoltatori del progressivo. I timpani lontani e quel verso, “Tibi pax Marce Evangelista Meus”, scandiscono l’incedere di uno dei migliori brani del gruppo.

Anche stavolta l’amalgama tra strumenti elettrici e acustici (flauti, chitarre, cornamusa, percussioni) è riuscito. Marinella Di Nunzio, Maurizio Sebastianelli e Gino Pincini sono un efficace trio di tastieristi, che dona all’album un’epica atmosfera. Altri due intensi strumentali rievocano paesaggi tibetani (“Lhasa”) e scozzesi (“Bag pipe march”).
In generale abbiamo l’impressione di un disco molto ispirato, attento al particolare, più meditativo. Anche per questo - vedi l’uso delle tastiere - “In rotta per Bisanzio” può avvicinarsi di più all’estetica del rock progressivo.

Elemento costante le canzoni: riferimenti a De Andrè (anche nella voce di Bortoluzzi), Guccini e Nomadi; malinconia e sentimento, disincanto e pensieri, impegno e fuga. Mi riferisco a “Anni di porfido” e “Giornate di settembre”, con teneri ricordi privati e politici agli anni che furono.
“Canto di un cavaliere errante” e l’evocativa “Gahel” sono invece i brani che attingono agli ideali cavallereschi e ai simbolismi fiabeschi. “La nave” rielabora invece alcuni versi dei “Canti orfici” di Dino Campana, adattandoli ad un incalzante folk-rock.

Anche stavolta la Compagnia ci stupisce: breve ma intenso, “In rotta per Bisanzio” è un gran bel disco, non c’è che dire.



Per ulteriori dettagli:
http://www.compagniadellanello.net - Compagnia Dell'Anello


Gruppi citati

COMPAGNIA DELL'ANELLO

Discografie:

IN ROTTA PER BISANZIO