La nuova cassetta degli ZPM
Testata: DEX
Data: 1989Autore: Guido Giraudo
Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:OriginaleLocazione: ASMA,RS2-0006,27
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Ecco, finalmente ci siamo. Questo è stato il primo pensiero ascoltando dopo mesi di attesa e di ben celato segreto, le nuove canzoni degli ZPM. Finalmente l’obbiettivo è stato centrato, canzone dure e forti, piene di significato, ricche in ogni piega di sentimenti nostri, di sfumature ideali per soli camerati, di grida di lotta e di quiete certezze. Ma anche una cassetta ascoltabilissima, curata, orecchiabile, con un rincorrersi di voci e di musiche perfettamente armonico a volte persino esitante dal punto di vista squisitamente tecnico e musicale. Ci siamo, dopo quindici anni dalla prima cassetta di musica alternativa, incisa dagli Amici del Vento in un pollaio di Cremona, dopo il fiorire e lo sfiorire di cantautori e di gruppi, dopo i tentativi di mediare e di annacquare i temi politici a vantaggio di una sedicente qualità, mai peraltro così degnamente raggiunta, ecco finalmente una raccolta di canzone che conserva vivi e selvaggi i nostri ideali, ma riesce a rinchiuderli in un castello di note e di armonie che non li fa schiavi, che non li nasconde, anzi li esalta. Ho ascoltato e riascoltato “Europea” insieme a dei vecchi camerati, di quelli che per anni hanno quasi per dovere acquistato tutto quello che a destra si produceva, ma questa volta li ho visti convinti ed esaltati come forse non avveniva da anni, insieme abbiamo scandito “Europa, nazione, rivoluzione” e ritmato “Fuoco che avanza a rullo di tamburo” ma insieme abbiamo anche commentato, con dolce amarezza, “Occhi” abbiamo polemizzato di “Der Yasin” e abbiamo religiosamente taciuto ascoltando “Sulle nostre bandiere” Questo significa, anche se il test può apparire limitato, che queste canzoni nel nostro mondo, anche quello dei militanti degli anni ’70 lo volevano così. Nello stesso tempo sono un paio di giorni che mi sveglio fischiettando la musica di Europea e ho sorpreso mia figlia che a canticchiare fuoco che avanza. Ho capito insomma che queste sono anche delle belle canzoni, oltre che piene di idee e di ideali. Per anni siamo stati abituati a sacrificare volentieri la qualità ai contenuti e poi c’è stato che ha cercato di sacrificare i contenuti alla qualità. Ecco, questa volta i contenuti sono ottimi e la qualità eccellente. Non è cosa da poco, perché è giunto ormai il momento di riprendere la sfida abbandonata e non più parlare solo a noi stessi, ma proporci al mondo dei giovani d’oggi, così grigi e privi di idee, eppure così potenzialmente ricchi. Queste canzoni sono un ottimo biglietto da visita all’esterno. Costituiscono un ottimo sistema per aggregare, per far capire come un fascista pensa, come un fascista sogna e come un fascista, una volta tanto sa anche far bene le cose. Un’ultima considerazione, ma non è marginale. Solo a Verona poteva nascere questo lavoro. Solo nel mondo umano di Dex, che è un caso a se stante nel panorama della destra italiana. Un mondo umano dove i camerati di ieri non si sono rifugiati nel privato e i camerati di oggi hanno attinto ideali e non folclore o mentalità partitica. Un mondo vitale dove, anche nell’amore, i camerati hanno trovato nel gruppo la terra fertile in cui il seme può germogliare. Così solo a Verona solo in questo ambiente così meravigliosamente vivo, poteva accadere che Mario, nonostante tutto riprendesse a suonare, che Paolo rimettesse in musica i suoi discorsi, ma soprattutto che due ragazzi giovani come Andrea e Michele invece di formare un complessino per cuccare in discoteca, mettessero le loro armonie a servizio di un’idea. Ecco finalmente ci siamo, nuove piante stanno crescendo perché qualcuno ha saputo conservare il seme e seminarlo anche nella terra arida, concimando semmai con un po’ del tanto letame raccolto negli anni ’70. Europea finisce con un grido che trasforma la rabbia in speranza ed è esattamente questo che la nuova cassetta degli ZPM è riuscita a fare per noi: trasformare la rabbia in speranza.
GUIDO GIRAUDO