Viaggio nella musica alternativa
Testata: HOBBIT
Data: marzo 1990Autore: Claudio Volante
Tipologia: Generico
Locazione in archivio
Stato:OriginaleLocazione: ASDI [ASMA],RI02C-0002 [RS2-0024],15 [70]
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La storia è fatta anche dalle canzoni, e la voglia di cantare nasce dalla voglia di lottare e dalla fede in un’idea. Cantano gli eserciti in lotta, i fedeli di tutte le religioni, i popoli oppressi, Cantarono tutti quelli che vollero l’Italia fosse una, libera e indipendente, dal Risorgimento al fascismo, alla Repubblica Sociale. Noi siamo i figli spirituali dei combattenti della R.S.I., ed infatti le prime canzoni che nascono nei nostri ambienti intorno agli anni ’50, non sono altro che rimodernamenti di canzoni dell a Repubblica ( Me ne frego, In alto i cuori,) Ma col passare degli anni nascono le prime canzoni veramente nostre a volte scaturite da fatti di cronaca (Avanti ragazzi di Buda, Europa, nazione) Verso la seconda metà degli anni '6‘ la breve stagione di Leo Valeriano, padre, involontario della futura musica alternativa che approda anche in televisione. Parallelamente ci era anche il Bagaglino, cabaret televisivo di Gianni Preda dove Pino Caruso cantava il Mercenario di Lucera, Franco Cremonini Budapest e altre canzoni entrate poi a far parte del nostro patrimonio musicale. Erano, queste, canzoni diverse, che inneggiavano alla Patria, all’anticomunismo, all’Europa.. Per questo motivo la musica che nasce, nella prima metà degli anni ’70, sulla traccia di dette canzoni viene chiamata alternativa. I padri di questa musica vanno ricercati negli ambienti della giovane destra patavina dove nasce il Gruppo Padovano di Protesta Nazionale. I tempi sono cambiati siamo alle soglie degli anni di piombo, e i testi delle canzoni cominciano a variare. Si cantano la rabbia e il dolore (Padova 17 giugno 1974), la tradizione , lo stile di vita (Il nero cerca la luce) di tutta quella parte d’Italia che spregiativamente veniva chiamata Fascista. Questo gruppo è come una scintilla che fa scoppiare un incendio. Si ha così negli anni seguenti un fiorire di gruppi: Amici del Vento, ZPM, Janus, Clessidra, Messaggeri del sole, e di cantanti: Marzi, Massimino, Michele di Fiò, Roberto Scocco, Colella, Andreina. In questi anni è anche molto forte la repressione nei confronti dei nostri ambienti. Ed è proprio da questa che nasce un filone di canzoni dove l’impegno politico viene miscelato con un po’ di umorismo goliardico (Trama nera, Sunglasses Policemen blues) canzoni che sanciscono la voglia di lottare e soprattutto di ridere in faccia al nemico. I tempi diventano ancora più duri, sono anni quelli dove l’aver fatto una certa scelta d’impegno politico può costare caro. La musica cambia, diventa più dura e spesso si sacrifica la qualità per i contenuti. I concerti diventano i momenti di aggregazione comunitaria molto importanti dove i cantanti impugnano le chitarre come gli altri impugnano le pistole. Si diffondono a macchia d’olio in tutta Italia e non solo, infatti gli Amici del Vento porteranno le loro canzoni anche in Germania e in Spagna. Nascono anche radio libere, che chiuderanno quasi tutte nel giro di pochi anni, in tutta Italia e che avrebbero potuto costituire un potentissimo network. Sono anche gli anni dei campi Hobbit, delle Feste Tricolori e di tanti altri campi a livello più o meno locale. Si susseguono anche le produzioni discografiche, a volte fatte in casa. C’è chi è al terzo disco, Michele di Fiò, chi al secondo, Amici del Vento, Massimino, chi al primo, Fabrizio Marzi, Roberto Scocco, e chi non ha ancora inciso, Andreina, Gianni Procida. Ma la musica alternativa si è sviluppata anche negli ambienti d’area. C’erano gli Aquila IV del Fronte Monarchico, Marcello de Angelis e altri. E arriva anche dall’estero e precisamente il disco del francese J. Marchal e del suo gruppo Science et Violence e del gruppo tedesco J.N.
Con l’inizio degli anni ’80 la tensione che aveva caratterizzato il decennio precedente e visto nascere la musica alternativa, va man mano esaurendosi. Diminuiscono i concerti, i gruppi e i cantanti sfioriscono, con la facilità con cui erano comparsi e rientrano nello loro occupazioni. Sarebbe questo il momento di cambiare, di evolvere la musica, di provare a farsi conoscere all’esterno. Ci proverà Michele di Fiò cercando di dare una struttura commerciale con l’esperimento della Mosca Bianca, che però non durerà molto. Ormai le chitarre non suonano quasi più Nel dicembre 1983 in un tragico incidente muore Carlo Venturino, leader e autore di gran parte dei testi delle canzoni degli Amici del Vento, uno dei gruppi musicalmente più carismatici, facendo così scendere il silenzio sulle chitarre del gruppo. L’unico gruppo che ancora canta è la Compagnia dell’Anello. Questo è anche uno dei gruppi che col variare del periodo ha avuto un’evoluzione nelle canzoni, passando dalle canzoni di lotta del repertorio classico a canzoni a volte a sfondo medievalistico, musicalmente più curate, i cui testi, con allegorie simboliche, servono ancora a parlare alla nostra gente, ma soprattutto la facciano pensare e perché non servano anche a farci sentire dagli altri. Esce così nel 1982 il loro secondo disco intitolato Terra di Thule. Questo tipo di evoluzione si era già riscontrato all’epoca, 1978, della seconda cassetta degli ZPM che però si sciolsero nei primi anni ’80. Unico exploit in fatto di produzione discografica, negli anni seguenti è quello dei Camerati Triestini che incidono un disco I Giovani d’Europa, 1984 con le migliori canzoni di alternativa e qualche vecchio inno, Ormai sembra stia finendo l’epilogo della musica alternativa. Ma qualcosa si muove nel 1986, quando gli Amici del Vento rompono per la prima volta il silenzio tenendo un concerto al Teatro Argentina a Milano per commemorare Carlo Venturino. Suo fratello marco ha già scritto delle nuove canzoni riflessive su quelli che sono stati gli anni di piombo. L’anno successivo e precisamente il 28 giugno, la Compagnia dell’Anello tiene un concerto a Trieste, di cui verrà fatta la registrazione su nastro, per commemorare Almerigo Grilz, e presenta anch’essa delle nuove canzoni. Sta intanto nascendo a Padova un nuovo gruppo Le radici del tempo. La data decisiva per la rinascita della musica alternativa è il 1988. Per la prima volta in Italia, a Verona, viene dedicata una via a un caduto del FdG, Sergio R
Ramelli. Questo fa si che per il 23 aprile si organizzi un concerto dove suoneranno gli ZPM, che dopo questo concerto si riformeranno per la terza volta e cominceranno a scrivere nuove canzoni, e Marco Venturino degli Amici del Vento. A settembre, a nove anni di distanza da Campo Hobbit III, si apre la prima festa nazionale del FdG a Spoleto. Le serate sono dedicate alla musica, la prima sera ci sono Le Radici del Tempo, che presentano la loro prima incisione e Francesco Mancinelli, un giovane di area, mentre la sera successiva suona la nuova formazione dei riuniti ZPM che presentano le loro nuove canzoni e annunciano l’uscita di una nuova cassetta. Si arriva così al 1989 che si è musicalmente aperto con un concerto dedicato al Alberto Giaquinto, che si è svolto a Roma l’8 gennaio e dove han cantato Francesco Mancinelli e gli Intolleranza. In quest’anno è nato un nuovo tipo di concerto, il recital che è un modo di trasmettere fatti politici, storici attraverso le canzoni, brani di prosa, poesie e diapositive. Autore di questi è Francesco Mancinelli che gira l’Italia per portare questo tipo di nuovo spettacolo. Da registrare anche la canzone scritta da Alberto Arrighi, nata dopo il massacro di Tienanmen. A settembre gli ZPM presentano la nuova cassetta in un concerto tenuto al campo di Nerolandia. Qualche settimana dopo ad Assisi, si apre la seconda festa del FdG dove esce la nuova cassetta degli ZPM, terza per il gruppo. Molto curata dal punto di vista musicale, racchiude degli ottimo contenuti nei testi. Nell’ambito della festa si è svolto un memorabile concerto della Compagnia dell’Anello, che ha presentato un’altra canzone e che dovrebbe presto dar uscire il suo terzo disco. In un’altra serata si è svolto il recital Il campo dei Ribelli, a cura di Mancinelli, che ha scritto anche una canzone per questo suo secondo spettacolo. Ad ottobre a Brescia, con replica a Milano a novembre, si è svolto il terzo recital Gli dei della storia. Un'ultima novità proprio di questi giorni è la cassetta Europa e altro del neonato gruppo di Catanzaro i Darko. Se l'anno scorso è stato pieno di appuntamenti, almeno rispetto a questo ultimo quinquennio, da poter dire che ha testimoniato la rinascita della nostra musica, bisogna dire che quest’anno è cominciato bene. Speriamo che questa rinascita sancisca anche una nuova voglia di lottare
CALUDIO VOLANTE