Rassegna Stampa

Leo Valeriano ha cantato sul "muro" per tutti gli uomini liberi

Testata: SECOLO D'ITALIA

Data:3 febbraio 1967
Autore: Gaetano Bisilici
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Rielaborato copia
Locazione: ASMA,RS2-0002,20

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UN CANTAUTORE CHE RESPINGE L'ANDAZZO
DELLA "PROTESTA" A SFONDO AFFARISTICO

Leo Valeriano ha cantato sul "muro" per tutti glio uomini liberi

ERANO a Berlino quando venne eretto il «muro della vergogna». Lui, italiano, nel settore occidentale; lei. tedesca, in quello comunista. Un giorno la ragazza tento di raggiungere la libertà e l'amore, ma i vopos non ebbero pietà della sua gioventù e l'assassinarono ai piedi di quel muro che la divideva dal suo « lui ». Può sembrare una storia d'amore qualunque, frutto della fantasia. Invece è vera. terribilmente vera. Accadde nel 1961. Quel ragazzo è cresciuto, si è fatto uomo, ma il ricordo di quell'orribile giorno è ancora vivo in lui. Leo Valeriano è il suo nome. Egli andò via da Berlino e girò senza soste la Germania, portandosi dietro dolore e rabbia. Monaco, Francoforte. Berna, Basilea, Zurigo: queste le tappe prima di rientrare in Italia dove subito si lanciò con passione nel mondo dell'arte. I primi contatti con il pubblico non furono positivi: la gente non lo capiva, non comprendeva le sue canzoni; Le prime canzoni di protesta cantate in Italia. Ma Taddy Reno lo ascoltò, si convinse che Leo Valeriano aveva autentica stoffa, lo lanciò nel "cantagiro" e lo legò, con un contratto alla RCA.Il pubblico del «Bagaglino» ne decretò il successo, poi ci furono i primi dischi, i contratti sempre più numerosi, sempre più favorevoli. Ora si può dire che Leo Valeriano sia un cantante arrivato. ma bisogna tenere presente che egli non ha seguito la corrente per affermarsi bensì ha sempre fatto del tutto per essere coerente a se stesso, per non scendere a patti con la propria coscienza. La sua protesta non è quella che tanto è di voga. cioè non è una prostituzione commerciale della sua arte a determinate parti politiche che fanno il bello e il cattivo tempo nella carriera di un cantante.
Di tutto questo Leo Valeriano se ne infischia e seguita nella sua strada senza lasciarsi distrarre dalle numerose, allettanti offerte fattegli da diverse parti per soffocare il suo canto sincero, libero e veramente anticonformista. L'ultimo successo di Leo Valeriano è un musicabaret, «L'Arcicavolo», che richiama ogni sera un foltissimo pubblico al «Cormorano Club» (via A Janaolo 9) dove appunto si replica. Ed e stato durante una pausa dello spettacolo che abbiamo rivolto a Leo alcune domande «La tua protesta, verso chi è rivolta in particolar modo?» "Verso quello strapianificato mondo comunista che con la scusa di un internazionalismo, che in realtà non esiste. ha creato un estremo na-……………….[…] dirittura dei cinesi; contro quel mondo nel quale esiste una forma di libertà soltanto per la plutocrazia di governo». «I giovani. ti seguono?» «Si, moltissimo. Si riconoscono nelle mie canzoni. Una di queste "il coraggio di dire di no", è diventata l'inno dei giovani del «Cormorano». «Cosa pensi dei capelloni?» «Si dovrebbero tagliare i capelli e far crescere il cervello». E della situazione morale italiana?» «Perché, secondo te esiste una situazione morale in italia?». «Leo, le tue canzoni si ispirano a fatti realmente accaduti oppure sono frutto della tua fintasia?». «Sono tutte fatti di cronaca, anche quelle più dolci, più romantiche. Tutti fatti veri». «Presenterai nuove canzoni?» «Dopo "L'Arcicavolo", andrò al "Rugantino" e li metterò in scena uno spettacolo nuovo, frizzante, moderno. ancora più mordace e pungente dei precedenti. Si chiamerà "Il girotondo" e con me saranno il pianista tedesco Maurizio Aschelter. Franco Cremonini e Magali. Quest'ultima è una mia scoperta, una ragazza piena di temperamento, con una notevole sensibilità artistica e una bellala voce». «Torneresti in Germania?». «lo ho l'anima in Garmania. Dopo essere stato a Berlino per cantare una mia canzone intitolata, appunto, "Berlin", in faccia ai vopos,sono tornato a Roma e l'ambasciatore di Germania mi ha inviato una lettera di ringraziamento per la mia canzone e un bellissimo libro sulla Germania. Anche l'Ambasciatore del Portogallo mi ha scritto per la canzone "Brancos e pretos".Otre a questi due importanti personaggi. numerosi uomini politici italiani mi hanno esternato la loro, simpatia e il loro appoggio.
Il breve colloquio deve, terminarlo, perché Leo Valeriano e di nuovo in scena Gli applausi che lo accolgono sono sinceri ………………………………… «Brancos e protos» «Il coraggio di dire di no», «La valigia», «Un ragazzo», tutte canzoni belle, una migliore dell'altra. Perché' ho voluto scrivere di Leo Valeriano? E' semplice: perché Leo è uno dei pochissimi cantanti che, non si sono appecoronati al dio «denaro» che non si sono inginocchiati dauanti alla dea «carriera». Ha il «coraggio di dire di no alla gente che dice di sì», come dice una sua canzone. E ho scritto di lui anche perché è un giovane. che combatte, la nostra stessa battaglia che crede nei nostri stessi si ideali e che, come noi per quegli ideali ha sofferto e rinunciato ad una vita facile, troppo facile.

GAETANO BASIMACI


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