Rassegna Stampa

Scusate ma non posso venire

Testata: FOGLIO DI LOTTA

Data: ottobre 1996

Tipologia: Reportage concerto

Locazione in archivio

Stato:Originale
Locazione: ASMA,RS2-0007,50

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La cronaca era da un po' che girava la voce di un concerto a Roma e a Milano di Massimo Morsello.. Si proprio lui, l'autore dei Canti Assassini, latitante a Londra da 16 anni perché inseguito in Italia da una condanna per reati politici. In Agosto prendendo spunto dal titolo del CD di Morsello viene creato il Comitato di Punto di non Ritorno, che si propone di "restaurare i diritti naturali dell'uomo e della Patria.." Gli animatori del Comitato non perdono tempo ed in brevissimo tempo la notizia del concerto è sulla bocca di tutti, tant'è che cominciano ad arrivare le prime adesioni. L'ambiente risponde e mano a mano si fanno vivi militanti vecchi e nuovi provenienti da tutti gli schieramenti della cosidetta destra, dando immediatamente un'impronta di trasvertalità all'iniziativa. Ai primi di settembre il Comitato annovera nelel sue fila nomi del calibro dell'On Antonio Guidi (ex ministro della Famiglia) l'Avvocato Carlo Taormina, l'On Mauro Mellini, il Prof. Safratello e l'Avvocato Mario De Stefano. Una conferenza stampa a Roma ed alcuni articoli su vari giornali annunciano la manifestazione descrivendone i temi. Il concerto in diretta via satellite di Massimo Morsello sarà il clou di un dibattito sul problema dell'indulto e della legislazione d'emergenza che di fatto aumentaa di un terzo la pena a coloro i quali siano stati condannati per reati commessi per motivi politici riconducibili al terrorismo. Tutto sembra filare liscio: i permessi, l'attrezzatura, lo studio televisivo a Londra, il satellite ed i megaschermi per Piazza S:Apostoli a Roma e per il Palalido a Milano. Improvvisamente si fa viva la Questura di Roma che comincia tutta una serie di piccole pressioni, leggi prepotenze, miranti a rendere la vita impossibile agli organizzatori. Le scuse usate sono ovvie, non può un terrorista cantare in diretta a Roma, si rischia che faccia dei proclami illegali, vi sono problemi di ordine pubblico, visto che anche i compagni potrebbero mobilitarsi ecc.
Una settimana prima della serata il Comitato riceve la comunicazione da parte della Questura: la diretta è proibita!
Scoramento? Depressione? Mai! Il Comitato si mette all'opera e mentre il concerto viene registrato in uno studio televisivo di Londra in maniera da portarne in visione la videocassetta alla polizia, ci si organizza der la differita. Intanto squadre di attivisti di tutte le realtà militanti romane sono già all'opera con affissioni di manifesti e volantinaggi vari. Le pressioni, prepotenze, continuano: continue convocazioni in Questura, ping pong Comune/polizia, incontri di vario tipo ecc.
Si arriva ll'epilogo della farsa: mentre a Milano tutto è in regola, a Roma viene vietato anche il video della registrazione, il concerto si terrà, ma solo audio!. Inutile commentare quasta assurda e meschina decisione della polizia che non contribuisce certo a far scendere la temperatura della tensine. La sera del 21 settembre la zona di Piazza S.Apostoli viene militarizzata tanto da assomigliare più a Belfast che non a Roma, Poliziotti, Xcarabiniere, volanti, furgoni, agenti in borghese disseminati dappertutto rendono l'aria tutt'altro che accogliente e tanto basta per tenere lontani dalla manifestazione moltissimi normali cittadini che alla vista di tale spiegamento di forze hanno preferito tornare a casa. Anche i fermi continui, le perquisizioni e la richiesta di esibire i documenti non contribuiscono certo a rendere l'aria più respirabile. Nonostante tutto ciò un migliaio di persone affollano impazienti la piazza. La manifestazione comincia con gli interventi del'On Guidi, del Prof, Sanfratello, i quali non riescono a nascondere lo stupore per l'assurda "militarizzazione" organizzata da chi ci dovrebbe difendere invece di terrorizzare. Finiti gli interventi, parte l'audio del concerto, immaginatevi l'atmosfera surreale di mille persone guardate a vista da un migliaio di guardie in assetto di guerra che ascoltano in silenzio una musica che proviene da uno schermo spento..
Per un attimo la tensione sale: qualche urla, degli spintoni, ma è roba da poco. Torna la calma (!?) riprende la musica ma solo per poco perché si decide di chiudere. A Milano invece tutto fila liscio: circa 400 persone seguono al Palalido gli interventi di Aldo Brandirali del CDU e di Gianni Alemanno di An. Dopo i discorsi, la musica, questa volta sia audio che video.. Il Palalido è naturalmente circondato dalla forza pubblica che imperturbabile controlla vigila e perquisisce all'entrata donne, vecchi, bambini!
La Digos fa sapere che il Piazza S. Apostli c'erano 2500 persone. Non sarà una scusa per giustificare lo spiegamento di mille uomini armati?
Giusto un inciso: e chi li paga questi 1000 armati?
Il giorno dopo ovviamente la stampa "latita" sulla manifestazione "Scusatemi ma non posso venire" cala il buio, sintomo che il Comitato Punto di non Ritorno ha colto nel segno


Gruppi citati

MASSIMO MORSELLO

Concerti:

SCUSATE MA NON POSSO VENIRE