Caso Vattani: FLI, offensivo che per ministero appartenenze a FDG non consona
Testata: AGENPARL
Data:21 maggio 2012Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Agenparl,Agenparl 2012-05-21
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(AGENPARL) - Roma, 21 mag - “Leggo con stupore che nell'atto dell' avvocatura dello Stato fatto per conto del Ministero degli Esteri, nella causa davanti al Consiglio di Stato per il richiamo in patria del console Mario Vattani, e' scritto che la sua appartenenza in gioventù al movimento del Fronte della Gioventù (Fdg) non e' consona con il suo ruolo di rappresentante all'estero”. Commenta così l'on. Enzo Raisi, responsabile nazionale promozione e immagine di Fli, l’atto dell' avvocatura dello Stato fatto per conto del Ministero degli Esteri, che riguarda il richiamo in patria del console italiano a Osaka Mario Vattani, finito al centro delle polemiche per la sua partecipazione a un raduno di Casapound. “Trovo quelle parole offensive- sottolinea Raisi- per chi come me e' stato ai vertici di quella organizzazione giovanile, peraltro in compagnia di molte persone che in seguito sono diventate ministri in diversi dicasteri compreso quello della Farnesina, o che hanno ricoperto importanti incarichi istituzionali”.
“Personalmente- prosegue l’esponente di Fli- ritengo offesa la mia dignità come persona e come rappresentante istituzionale e mi attendo perciò immediatamente le pubbliche scuse da chi ha redatto e autorizzato la suddetta memoria”. “Non solo- ancora Raisi-, ricordo ai rappresentanti dell'avvocatura dello Stato e del Ministero degli Esteri che la legge italiana prevede per qualsiasi discriminazione relativa a razza, religione e idee politiche gravi pene, e nel caso queste scuse ufficiali non arrivassero in tempi congrui mi vedrò costretto a tutelare la mia immagine nelle sedi giudiziarie competenti penali e civili”.