Caso Vattani: Porta (PD), ministro terzi assuma provvedimenti piu adeguati
Testata: AGENPARL
Data:1 giugno 2012Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Agenparl,Agenparl 2012-06-01
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(AGENPARL) - Roma, 01 giu - “La sospensione per quattro mesi dal servizio adottata dal Ministro Terzi nei confronti del ministro plenipotenziario Mario Vattani, che nel corso di un concerto “fascio-rock” ha inneggiato al fascismo e usato pesanti espressioni di discredito verso la Repubblica e la democrazia, francamente non sembra adeguata alla gravità dei fatti”. Lo dichiara Fabio Porta parlando di un’interrogazione che egli ha presentato al Ministro degli Affari Esteri assieme ad un numeroso gruppo di altri parlamentari del Partito Democratico.
“Il quadro degli avvenimenti è chiaro ed è stato pienamente confermato dagli organi amministrativi e giurisdizionali che si sono pronunciati sulla vicenda - ha proseguito Porta -. Il quadro giuridico è altrettanto chiaro: il provvedimento con cui il Ministro ha irrogato a Vattani una sanzione minima è stato prima sospeso da un pronunciamento del presidente della prima sezione del TAR del Lazio e poi confermato in via monocratica dal presidente della IV sezione del Consiglio di Stato. Una nuova richiesta di sospensiva è stata qualche giorno fa rigettata dallo stesso TAR e, subito dopo, un pronunciamento collegiale del Consiglio ha definitivamente legittimato la sanzione disciplinare. Non vi è ormai alcun possibile dubbio che i comportamenti messi in atto dal ministro plenipotenziario Mario Vattani non siano compatibili con le funzioni di alta rappresentanza dello Stato proprie di un console generale all’estero. E’ inequivocabile che tali atteggiamenti abbiano aperto un vulnus sul piano dei rapporti di lealtà con lo Stato democratico e sul piano della credibilità e dell’autorevolezza dei nostri rappresentanti diplomatici, soprattutto nei confronti dei paesi che storicamente hanno avuto una posizione conflittuale con il fascismo. La domanda che io e numerosi altri parlamentari abbiamo posto al Ministro Terzi è dunque questa: di fronte ad una quadro fattuale e giuridico così serio e, nello stesso tempo, evidente, l’applicazione della sanzione minima della sospensione di quattro mesi dal servizio può essere considerata adeguata? Per chiunque abbia un ordinario senso dello stato credo che la risposta sia chiaramente no. Il Ministro cerchi allora soluzioni più consone per salvaguardare la nostra diplomazia dall’imbarazzo e dal discredito che da questo fatto può ricevere sul piano internazionale. Questo servirà anche a rassicurare l’opinione pubblica sulla lealtà democratica di alti funzionari dello Stato”.