Rassegna Stampa

Acroama: musica per un reale differente

Testata: LA MOSCA BIANCA

Data: settembre 1981
Autore: Tom Bombadill
Tipologia: Recensione

Locazione in archivio

Stato:Rivista completa
Locazione: ASDI,RI03B-0001,23

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A ripensarci bene tutto nasce in un ormai lontano e triste gennaio 1978 e si sviluppa durante l’arco di questi 3 anni lentamente ma inesorabilmente. Anni duri, passati tra delusioni ed esaltazioni, difficoltà finanziarie, incertezze umane con l’aiuto morale di tutti e quello economico di pochi, ma con la certezza che la meta sarebbe stata raggiunta. Di chi e di che cosa parliamo. Degli ACROAMA e del loro extended-play da poco uscito sui canali della diffusione alternativa. Gli Acroama nell’antichità classica erano mimi, attori, musici, artisti completi insomma ed allietavano le feste dei patrizi. Da qui la prospettiva di conciliare dal vivo in futuro suono, immagine ed azione ha fatto cadere la scelta sul nome Acroama. Conosciamo un po’ più da vicino questo gruppo lucano lombardo, con l’avvertenza che parleremo soltanto dei protagonisti in sala d’incisione, tralasciando di presentare quelle persone che in vario modo fin dall’inizio hanno prestato la loro opera per la realizzazione del disco, non ultimo quel TOPO sempre presente ma altrettanto invisibile che caratteristica ideologicamente musicalmente ed organizzativamente il gruppo. Cinque persone hanno collaborato in sala di registrazione nei mesi che vanno dal febbraio al maggio 1980 sempre assistiti e guidati dal topo. EMANUELE, 25 anni, laureando in ingegneria, studia chitarra classica precedenti esperienze con altri gruppi rock, alla prima prova in sala d’incisione: Ha suonato tutte le chitarre ed ha anche interpretato il testo di cui Nietzsche è stato inconsapevole ispiratore. E’ responsabile degli effetti speciali realizzati nei brani. EMILIO, 15 anni, studente liceale, formazione classica con qualche sconfinamento nell’improvvisazione jazzistica, ha sempre suonato da solo ed è stato trascinato per i capelli nell’iniziativa, anche grazie alla sua enorme facilità di improvvisazione pianistica ben articolata ritmicamente e non banale. Sua è la realizzazione pianistica ed al sint di “.. ogni giorno EVOCANDO IMMAGINI DI UNA CAVALCATA.. nel reale.. AL COSPETTO DEL SOLE” (l’arrangiamento del lavoro nel complesso è di tutti e 5 gli Acroama, naturalmente con la supervisione del TOPO) GIULIO, 16 anni, studente liceale, formazione rock con una base classica. Trascinato per caso nell’iniziativa ha svolto un oscuro ed appassionato lavoro di supporto in tutti due i brani, La sua chitarra andrà utilizzata maggiormente in un prossimo futuro, viste anche le buone qualità messe in mostra. GRAZIOANO, 21 anni, 3 anno di medicina, formazione classica (barocca come tiene a precisare), studia pianoforte ed organo, non ha mai in assoluto suonato in un gruppo. Si può dire che è stato letteralmente preso di peso da casa e sbattuto in sala registrazione senza alcuna conoscenza della musica che avrebbe dovuto suonare; inimmaginabili le difficoltà soprattutto in “.. E DIVENTEREMO DI NUOVO LIMPIDI” ha contribuito l’atmosfera del pezzo con la sua esecuzione precisa, scarna, e tecnicamente pregevole. Infine MARCO, 18 anni, studente liceale, autodidatta come tutti i batteristi d’altronde, d’ispirazione rock, ha diverse esperienze con gruppi rock, naturalmente. Un ’ ottima performance in ambedue i brani. Un gruppo giovanissimo quindi (19 anni di medi). Trovatisi in sala per volontà del TOPO questi ragazzi man mano che i brani prendevano corpo hanno trovato varie motivazioni chi puramente musicali, che anche ideologiche, per impegnarsi al massimo. Il risultato? Il TOPO non ne è entusiasta al massimo, un buon lavoro che contribuisce ad innalzare il livello qualitativo della nostra musica alternativa. E’ un lavoro accettabile anche rispetto alla musica d’oggi, senza aggettivi stavolta. Se Lucio Dalla, Talking Heads, Police, Dire Straits, Pretenders sono il massimo questo è un buon lavoro considerato che è il primo in assoluto. Ma si sa che per il TOPO neanche Beethoven ha scritto dell’ottima musica. I cinque ragazzi invece ne sono soddisfatti, tenendo conto anche di vari fattori: pochi soldi da spendere bene, prima esperienza, giovane età, assoluta mancanza di prove prima di entrare in sala, il registrare con un quattro piste che ha richiesto un lavoro enorme con i fltri. Senza contare il solito problema di conciliare gli impegni scolastici con quello che allo stato attuale è pur sempre un hobby, anche se nobilitato quanto si vuole da determinate impostazioni ideologiche (Secondo il TOPO deve rimanere un hobby per non perdere quella genuinità di idee e di comportamento che solo il non dover dipendere da alcuno ed alcunché suggerisce) Naturalmente il riscontro verrà dalle vendite ma una cosa è certa: con questo disco la musica alternativa entra di diritto nel panorama musicale italiano, aumentando in qualità la sua capacità penetrativa e chi ne parlerà solo per notare stupito “anche i fasci cantano” sarà da annoverare in quella banda di charlots di cui parla Jean pax Mèfret in “Les demagos ” (VOUS ALLEZ ME TRATER DE REAC..) Nessun intervento di professionisti quindi cioè di gente che si nutre di musica e spesso si rompe le palle a fare il turnista in sala d’incisione (risultato un lavoro tecnicamente perfetto ma oltremodo privo di calore) ma solo la partecipazione di giovani che con la loro passione rendono vivi e trascinanti e brani perché in essi credono e per motivi ideologici e per scelte musicali. E’ una musica da ascoltare liberandosi di ogni preconcetto, non è musica da inquadrare in un genere è espressione dei moti dell’anima è fatta per pensare, per crescere dentro non è rock non è new wave, non è sperimentale, non è easy listening, non è ska: è tutto questo e il contrario di questo, è musica per lasciar libere le sensazioni, è musica per un reale differente, e solo questo! Il TOPO è il solito tiranno, comunque gli Acroama sono disposti a collaborare in sala ed eventualmente dal vivo con altri gruppi di musica alternativa (compatibilmente con i loro impegni). Oltre tutto hanno a disposizione una sala con un rapporto qualità prezzo molto elevato, la possibilità di lavorare seriamente ed in piena tranquillità con strumentazione di alta qualità. Se c’è poi qualcuno in zona Milano Pavia che vuol entrare nella formazione degli Acroama, può scrivere. Il TOPO sta cercando principalmente un cantante, meglio una voce femminile ed un Sax o Flauto o Violino, Comunque chiunque sappia suonare ad un buon livello un qualsiasi strumento si faccia sotto: presto è in programma il rientro in sala d’incisione.


Gruppi citati

ACROAMA

Discografie:

EVOCANDO IMMAGINI