INNO DEGLI ESCURSIONISTI
Anno:
Gruppo:
Testo: Damaso GragliaMusica: Giovanni Passaro
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Sulle vette battute dai Fanti,
ver le cime dell'Itala terra,
il mio piede sicuro s'avanza
e alla roccia la mano s'afferra.
Verso il sole la fronte si volge,
la picozza d'un colpo s'interra
e lo sguardo vivace accompagna,
la canzone che il core riseria.
Vette Italiane
dal sol baciate,
la fiamma azzurra
a voi chiamate,
con le campane,
udrete i canti,
voci lontane,
avanti, avanti.
Sui pendii ubertosi dei monti
la vallata, il torrente passando,
pei sentieri tortuosi io salgo,
il crepaccio e la cresta varcando.
Le mia braccia al volere si tendon
lentamente, sicure, avanzando,
con le labbra screziate al sorriso
io salendo così vò cantando
Vette Italiane
dal sol baciate,
la fiamma azzurra
a voi chiamate,
con le campane,
udrete i canti,
voci lontane,
avanti, avanti.
E tu Patria, tu palpito sacro,
per te forte si foggia il soldato,
per te sola lo spirto ritempro
e la mente ed il core infiammato.
Della “Quercia” Italia divido i destini
e seguendo il cammino tracciato,
dal mio labbro s'udrà' il ritornello,
la canzone d'un sogno dorato.
Vette Italiane
dal sol baciate,
la fiamma azzurra
a voi chiamate,
con le campane,
udrete i canti,
voci lontane,
avanti, avanti.
ver le cime dell'Itala terra,
il mio piede sicuro s'avanza
e alla roccia la mano s'afferra.
Verso il sole la fronte si volge,
la picozza d'un colpo s'interra
e lo sguardo vivace accompagna,
la canzone che il core riseria.
Vette Italiane
dal sol baciate,
la fiamma azzurra
a voi chiamate,
con le campane,
udrete i canti,
voci lontane,
avanti, avanti.
Sui pendii ubertosi dei monti
la vallata, il torrente passando,
pei sentieri tortuosi io salgo,
il crepaccio e la cresta varcando.
Le mia braccia al volere si tendon
lentamente, sicure, avanzando,
con le labbra screziate al sorriso
io salendo così vò cantando
Vette Italiane
dal sol baciate,
la fiamma azzurra
a voi chiamate,
con le campane,
udrete i canti,
voci lontane,
avanti, avanti.
E tu Patria, tu palpito sacro,
per te forte si foggia il soldato,
per te sola lo spirto ritempro
e la mente ed il core infiammato.
Della “Quercia” Italia divido i destini
e seguendo il cammino tracciato,
dal mio labbro s'udrà' il ritornello,
la canzone d'un sogno dorato.
Vette Italiane
dal sol baciate,
la fiamma azzurra
a voi chiamate,
con le campane,
udrete i canti,
voci lontane,
avanti, avanti.