CANTO DEGLI OPERAI
Anno:
Gruppo:
Testo: Eugenio MannucciMusica: Annibale Stella
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Su su, leviamo un canto
Di fratellanza e fè.
Lo inspiri l' amor santo,
Che uniti ci rende.
Siam figli del lavoro.
Un popolo d'onor.
Su su gridiamo in coro:
Virtù, patria e lavor.
Sia questo il canto
Che all' officina
Sera e mattina
Risuoni ognor.
Questo rallegri
La mensa onesta.
Che un pan ci appresta
Senza rossor.
La patria sprezza,
Virtù non cura,
Quei che non dura
Lieto al lavor.
Su via concordi
Moviamo all' opra;
Chi ben s'adopra
Contento muor.
Evviva gli operai,
La patria ed il lavor!
Frodi e viltà giammai,
Poveri sì ma onor!
Noi siam figli novelli
Di nuova redenzion
Noi siam tulli fratelli,
Gridiam : Viva l' union !
Stringiam le destre,
Scambiami gli amplessi,
Ognun gli stessi
Affetti in cor.
Ci aduni tutti
Lo stesso squillo
Sotto il vessillo
Dei tre color.
Dall’Alpi al Faro
Cessi ogni sdegno;
Di pace il regno
Risorgerà.
Uno sia il grido
Dal Pò a Peloro:
Patria, lavoro,
Moralità.
Sì l'operaio italico
Il braccio e il cor non vende,
Che tutta egli comprende Dell' uom la dignità.
Di cittadino libero
Al nobile retaggio
Non sa recai Di frodi e
oltraggio di viltà
Di fronte ignobile
Un disonore
Non è il sudore
Che la bagnò.
Nè fia che cingasi
Di nobil serto,
Se vero merto
Noi procacciò. Tesoro è il braccio,
Tempo è ricchezza.
N' usi chi apprezza
La libertà. Di galantuomini
11 nome santo
È il nostro vanto
Di nobiltà.
Evviva gli operai,
La patria ed il lavor!
Frodi e viltà non mai,
Poveri sì, ma onor!
Siam figli del lavoro
Un popolo d' onor.
Su su gridiamo in coro:
Virtù, patria, e lavor !
Di fratellanza e fè.
Lo inspiri l' amor santo,
Che uniti ci rende.
Siam figli del lavoro.
Un popolo d'onor.
Su su gridiamo in coro:
Virtù, patria e lavor.
Sia questo il canto
Che all' officina
Sera e mattina
Risuoni ognor.
Questo rallegri
La mensa onesta.
Che un pan ci appresta
Senza rossor.
La patria sprezza,
Virtù non cura,
Quei che non dura
Lieto al lavor.
Su via concordi
Moviamo all' opra;
Chi ben s'adopra
Contento muor.
Evviva gli operai,
La patria ed il lavor!
Frodi e viltà giammai,
Poveri sì ma onor!
Noi siam figli novelli
Di nuova redenzion
Noi siam tulli fratelli,
Gridiam : Viva l' union !
Stringiam le destre,
Scambiami gli amplessi,
Ognun gli stessi
Affetti in cor.
Ci aduni tutti
Lo stesso squillo
Sotto il vessillo
Dei tre color.
Dall’Alpi al Faro
Cessi ogni sdegno;
Di pace il regno
Risorgerà.
Uno sia il grido
Dal Pò a Peloro:
Patria, lavoro,
Moralità.
Sì l'operaio italico
Il braccio e il cor non vende,
Che tutta egli comprende Dell' uom la dignità.
Di cittadino libero
Al nobile retaggio
Non sa recai Di frodi e
oltraggio di viltà
Di fronte ignobile
Un disonore
Non è il sudore
Che la bagnò.
Nè fia che cingasi
Di nobil serto,
Se vero merto
Noi procacciò. Tesoro è il braccio,
Tempo è ricchezza.
N' usi chi apprezza
La libertà. Di galantuomini
11 nome santo
È il nostro vanto
Di nobiltà.
Evviva gli operai,
La patria ed il lavor!
Frodi e viltà non mai,
Poveri sì, ma onor!
Siam figli del lavoro
Un popolo d' onor.
Su su gridiamo in coro:
Virtù, patria, e lavor !