ALLA DIVISIONE TEVERE
Anno: 1936
Gruppo:
Testo: R. E. MaltoniMusica: A. Firdusi
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Sol della nuova Italia,
sol delle antiche glorie,
vieni a mirar le fulgide
sui barbari vittorie.
Invan l’altrui nequizia
tenta arrestar la storia;
l'inno della vittoria
squilla da mare a mar
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà
Di guerra al nuovo strepito
st ridestò uno stuolo,
e come stormo d' aquile
sciolse dal Tebro il volo:
nuovi prodigi a compiere
van su barbara terra
i Reduci di guerra
campion' di libertà.
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà.
L' Italia del Littorio
già marcia alla vittoria,
batte con passo celere
le mete della gloria;
qual dalle nubi il folgore
I' annosa quercia atterra
sotto il suo piede a terra
l’etiope cadrà.
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà.
O d' Adua e di Dogali
eroi rivendicati,
voi siete i grandi artefici
degi' Italiani fati;
dai vostri vecchi tumuli
germoglieran gli allori,
e brilleran fulgori
pieni d' eternità,
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà.
sol delle antiche glorie,
vieni a mirar le fulgide
sui barbari vittorie.
Invan l’altrui nequizia
tenta arrestar la storia;
l'inno della vittoria
squilla da mare a mar
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà
Di guerra al nuovo strepito
st ridestò uno stuolo,
e come stormo d' aquile
sciolse dal Tebro il volo:
nuovi prodigi a compiere
van su barbara terra
i Reduci di guerra
campion' di libertà.
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà.
L' Italia del Littorio
già marcia alla vittoria,
batte con passo celere
le mete della gloria;
qual dalle nubi il folgore
I' annosa quercia atterra
sotto il suo piede a terra
l’etiope cadrà.
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà.
O d' Adua e di Dogali
eroi rivendicati,
voi siete i grandi artefici
degi' Italiani fati;
dai vostri vecchi tumuli
germoglieran gli allori,
e brilleran fulgori
pieni d' eternità,
Salve, o Roma: de' tuoi Cesari
già rivivono le età;
e sul mondo splende e domina
la Romana civiltà.