Canzoni

NUOVA ITALIA

Anno: 1936

Gruppo:

Testo: R. E. Maltoni
Musica: A. Firdusi

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Noi Siam d'un uomo titanico
la pura creazione,
Siam la fiammante aureola
d' una rivoluzione,
dei patri eroi sui tumuli
per noi germoglian fiori,
accendonsi bagliori
che san d' eternità.

A te, o Duce, come a un labaro
è l'umanità rivolta. . . .
da Roma anche una volta
viene la forza e vien la libertà.


Noi prorompemmo fulgidi,
quand' era il ciel più nero,
ed ogni gleba italica
pareva un cimitero,
dove ululanti e lugubri
gufi di maleficio
schernian del sacrificio
la rude Santità.

A te, o Duce, come a un labaro
è l'umanità rivolta. . . .
da Roma anche una volta
viene la forza e vien la libertà.


Ci fur bandiera i triboli,
altar ci fu il dolore,
vinta è la notte orribile
e chi la vinse è amore.
Sia gloria all' uom titanico
che questo amor diffuse,
che in noi lo spirto infuse
de la romanità.

A te, o Duce, come a un labaro
è l'umanità rivolta. . . .
da Roma anche una volta
viene la forza e vien la libertà.


L' antico volo d' aquila
riprende la vittoria,
batte con ali fervide
il ritmo della storia:
torna portenti a compiere
ne l'italiana terra,
del sangue de la guerra
a pia fecondità.

A te, o Duce, come a un labaro
è l'umanità rivolta. . . .
da Roma anche una volta
viene la forza e vien la libertà.


Se i tristi un di tramarono
d'Italia il ruinio,
oggi un tenace vincolo ,
stringe l'Italia e Dio.
Spento de l'odio è il torbido
germe dissolvitore
un canto è in ogni cuore
di fede e di bontà.


A te, o Duce, come a un labaro
è l'umanità rivolta. . . .
da Roma anche una volta
viene la forza e vien la libertà.