Canzoni

RIBELLI DI VANDEA

Anno: 1970

Gruppo: Europa Civiltà

Musica: Yves Prim
Testo: Pino Tosca

I VERSIONE

Ride la piazza ed urla al sangue che colora
il collo dei soldati fedeli alla Corona,
che sopra i ceppi hanno baciato i gigli dell’onore,
che col sorriso hanno gettato di sfida un guanto ancora.

Siamo del Re ladri e cavalieri, nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermar.
L’oro che noi rubiamo con onor dentro i nostri cuor risplende (2,a)
come il bel simbolo d’amor che al Trono ci legò.

Spade di Vandea falci della boscaglia,
Baroni e contadini, ci aspetta la battaglia
per giustiziare chi tagliò il giglio la sulle ghigliottine
per riabbracciare il sole di Francia sulle nostre colline. (1.a)

Siamo del Re ladri e cavalieri, nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermare.
Se un rosso fior nasce in petto a noi, è sangue di chi crede ancora,
di chi combatte i vincitor, di uomini d’onor. (3.a)

Nei cieli devastati da giudici plebei
dall’odio dei tribuni, dal pianto degli dei,
sbocciano i fiori che i cavalieri portano sui mantelli, (3.b)
son bianchi gigli che han profumato il canto dei ribelli (3.c)

Siamo del Re ladri e cavalieri, nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermar.
L’oro che noi rubiamo con onor dentro i nostri cuor risplende (2)
come il bel simbolo d’amor che al Trono ci legò.
II VERSIONE (1977)

Ride la piazza ed urla a1 sangue che colora
il collo dei soldati fedeli alla Corona,
che sopra i ceppi hanno baciato i gigli dell'onore,
che col sorriso hanno gettato di sfida un guanto ancora.

Siamo del Re I BIANCHI cavalieri, nella notte noi andiamo;
il vento freddo del Terrore non ci potrà fermar.

Spade DELLA Vandea, falci della boscaglia,
baroni e contadini: ci aspetta la battaglia
per giustiziare chi tagliò il giglio là sulle ghigliottine,
per riabbracciare il sole di Francia sulle nostre colline.

Siamo del Re I BIANCHI cavalieri, nella notte noi andiamo;
il vento freddo del Terrore non ci potrà fermar.

Nei cieli devastati dai giudici ASSASSINI,
dall'odio dei tribuni, DAI CANTI GIACOBINI (II-3.a)
sbocciano i fiori che i cavalieri portano sui mantelli,
son GIGLI D'ORO che han profumato il CAMPO dei ribelli. (II-3.b)

Siamo del Re I BIANCHI cavalieri, nella notte noi andiamo;
il vento freddo del Terrore non ci potrà fermar.

Note

La canzone, scritta nell’estate del 1970, fu ispirata dallo sceneggiato francese “Les Compagnons de Jehu” (tratto dal romanzo di Alexander Dumas) che fu trasmesso in Italia nel 1969 con il titolo “I Banditi del Re”. L’ispirazione non riguardo solo il testo, ma anche la musica che fu ripresa dall’aria della sigla dello stesso sceneggiato, "La Marche des Compagnons de Jehu”.

VARIANTI:

(1.a) per SALUTARE il sole di Francia sulle nostre
(1.b) Baroni e contadini, ci ATTENDE la battaglia
(2.a) LA FEDE CHE NOI SERVIAMO CON ONORE
(3.a) di chi combatte GLI AVVERSARI, di uomini d'onor
(3.b) NASCE UN BEL FIORE che i cavalieri portano sui mantelli
(3.c) È IL BIANCO GIGLIO che ha profumato il campo dei ribelli

(II-3.a) dall'odio dei tribuni, DAGLI INNI giacobini
(II-3.b) son BIANCHI GIGLI che han profumato il CANTO dei ribelli. (versione originale)