QUANDO SARO' MORTO
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I VERSIONE
Quando sarò morto fate amici miei,
che la gente sul mio corpo non possa mettere i piedi.
Fate che non mi calino dentro una fossa stretta,
che a dormire mi mettano sotto una croce tetra.
Non fatemi abitare in un vecchio camposanto,
dove la civetta sola fa udire il suo pianto.
Non fatemi dormire nei nostri cimiteri,
dove anche le stelle non sembrano che ceri.
Portatemi una notte baciata dalla luna,
sopra uno scoglio bianco in faccia alla laguna.
Lasciate che nelle onde io me ne possa andare,
la chitarra accorderò con le alghe in fondo al mare.
E se lei chiederà che ne è stato di me
ditele di ascoltare la risacca del mare,
ditele di ascoltare la chitarra del mare,
ditele di ascoltare la mia voce nel mare.
Quando sarò morto fate amici miei,
che la gente sul mio corpo non possa mettere i piedi.
Fate che non mi calino dentro una fossa stretta,
che a dormire mi mettano sotto una croce tetra.
Non fatemi abitare in un vecchio camposanto,
dove la civetta sola fa udire il suo pianto.
Non fatemi dormire nei nostri cimiteri,
dove anche le stelle non sembrano che ceri.
Portatemi una notte baciata dalla luna,
sopra uno scoglio bianco in faccia alla laguna.
Lasciate che nelle onde io me ne possa andare,
la chitarra accorderò con le alghe in fondo al mare.
E se lei chiederà che ne è stato di me
ditele di ascoltare la risacca del mare,
ditele di ascoltare la chitarra del mare,
ditele di ascoltare la mia voce nel mare.
II VERSIONE
Quando sarò morto fate amici miei,
che la gente sul mio corpo non possa mettere i piedi.
Fate che non mi calino IN una fossa stretta,
che a dormire mi mettano sotto una croce tetra.
Non fatemi abitare NEI NOSTRI CAMPOSANTI, (2.a)
dove la civetta sola fa udire i suoi pianti.
Non fatemi dormire nei nostri cimiteri, (2.a)
dove anche le stelle non sembrano che ceri.
Portatemi una notte baciata dalla luna,
sopra uno scoglio bianco in faccia alla laguna.
Lasciate che nelle onde io me ne possa andare,
la chitarra accorderò con le alghe in fondo al mare.
E se lei chiederà che ne è stato di me
ditele di ascoltare la risacca del mare,
ditele di ascoltare la chitarra del mare,
ditele di ascoltare la mia voce IN FONDO AL mare.
Quando sarò morto fate amici miei,
che la gente sul mio corpo non possa mettere i piedi.
Fate che non mi calino IN una fossa stretta,
che a dormire mi mettano sotto una croce tetra.
Non fatemi abitare NEI NOSTRI CAMPOSANTI, (2.a)
dove la civetta sola fa udire i suoi pianti.
Non fatemi dormire nei nostri cimiteri, (2.a)
dove anche le stelle non sembrano che ceri.
Portatemi una notte baciata dalla luna,
sopra uno scoglio bianco in faccia alla laguna.
Lasciate che nelle onde io me ne possa andare,
la chitarra accorderò con le alghe in fondo al mare.
E se lei chiederà che ne è stato di me
ditele di ascoltare la risacca del mare,
ditele di ascoltare la chitarra del mare,
ditele di ascoltare la mia voce IN FONDO AL mare.
Note
Varianti(2.a) “nostri” è sostituito da “vostri”