INNO DI GARIBALDI
Anno: 1858
Gruppo:
Testo: Luigi MercantiniMusica: Alessio Olivieri
Menu
Si scopron le tombe, si levano i morti,
i martiri nostri son tutti risorti !
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
la fiamma ed il nome - d'Italia nel cor !
Veniamo ! Veniamo ! Su, o giovani schiere !
Su al vento per tutto le nostre bandiere !
Su tutti col ferro, su tutti col foco,
su tutti col nome d'Italia nel cor.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi
ritorni, qual'era, la terra dell'armi !
Di cento catene le avvinser la mano,
ma ancor di Legnano - sa i ferri brandir !
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescono al giogo le stirpi di Roma ;
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppi son gli anni - che dura il servir.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
Le case d'Italia son fatte per noi,
è là sul Danubio la casa de' tuoi :
tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,
i nostri figliuoli - per noi li vogliam.
Son l'Alpi e i due mari d'Italia i confini,
col carro di fuoco rompiam gli Appennini :
distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
la nostra bandiera - per tutto innalziam.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
Sien mute le lingue, sien pronte le braccia ;
soltanto al nemico volgiamo la faccia,
e tosto oltre i monti n’andrà lo straniero,
se tutta un pensiero – l’Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,
si chiudano ai ladri d’Italia le soglie :
le genti d’Italia son tutte una sola,
son tutte una sola – le cento città.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
i martiri nostri son tutti risorti !
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
la fiamma ed il nome - d'Italia nel cor !
Veniamo ! Veniamo ! Su, o giovani schiere !
Su al vento per tutto le nostre bandiere !
Su tutti col ferro, su tutti col foco,
su tutti col nome d'Italia nel cor.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi
ritorni, qual'era, la terra dell'armi !
Di cento catene le avvinser la mano,
ma ancor di Legnano - sa i ferri brandir !
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescono al giogo le stirpi di Roma ;
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppi son gli anni - che dura il servir.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
Le case d'Italia son fatte per noi,
è là sul Danubio la casa de' tuoi :
tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,
i nostri figliuoli - per noi li vogliam.
Son l'Alpi e i due mari d'Italia i confini,
col carro di fuoco rompiam gli Appennini :
distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
la nostra bandiera - per tutto innalziam.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
Sien mute le lingue, sien pronte le braccia ;
soltanto al nemico volgiamo la faccia,
e tosto oltre i monti n’andrà lo straniero,
se tutta un pensiero – l’Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,
si chiudano ai ladri d’Italia le soglie :
le genti d’Italia son tutte una sola,
son tutte una sola – le cento città.
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
Note
L'inno è stato successivamente rivisto adeguandolo ai tempi:1871
INNO DI GARIBALDI [II Versione]
Periodo
Regno d'Italia
1943
INNO DI GARIBALDI [Versione Ridotta]
Periodo
II Guerra Mondiale