INNO MILITARE [NON DEPORREM LA SPADA]
Anno: 1848
Gruppo:
Testo: Goffredo MameliMusica: Giuseppe Verdi
Menu
Suona la tromba: ondeggiano (I.a)
le insegne gialle e nere.
Fuoco! perdio, sui barbari,
sulle vendute schiere.
Già ferve la battaglia
al Dio dei forti, osanna!
le baionette in canna
è giunta l'ora di pugnar!
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Avanti.!... Viva Italia, (II.a)
viva la gran risorta:
se mille forti muoiono,
dite, che è ciò? Che importa
se a mille a mille cadono
trafitti i suoi campioni?
Siam ventisei milioni
e tutti lo giurar:
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Sarà l'Italia. Edìfica
su la vagante arena
Chi tenta opporsi, miseri,
sui sogni lor la piena
Dio verserà del popolo!
Curvate il capo o genti:
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar.
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Fin che rimanga un braccio (IV.a)
dispiegherassi altera,
segno ai redenti popoli,
la tricolor bandiera.
che, nata tra i patiboli,
terribile discende
fra le guerresche tende
dei prodi che giurar
Di non depor la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Sarà l'Italia - e tremino
gli ignavi e gli oppressori
Suona la tromba e fervono
d'ardore i nostri cori:
Dio pugnerà col popolo
Curvate il capo, o genti,
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar.
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Noi lo giuriam pei martiri,
uccisi dai tiranni,
pei sacrosanti palpiti,
compressi in cor tant'anni,
e questo suol che sanguina
il sangue degli eroi,
al cielo, ai figli tuoi
ci sia solenne altar.
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
le insegne gialle e nere.
Fuoco! perdio, sui barbari,
sulle vendute schiere.
Già ferve la battaglia
al Dio dei forti, osanna!
le baionette in canna
è giunta l'ora di pugnar!
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Avanti.!... Viva Italia, (II.a)
viva la gran risorta:
se mille forti muoiono,
dite, che è ciò? Che importa
se a mille a mille cadono
trafitti i suoi campioni?
Siam ventisei milioni
e tutti lo giurar:
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Sarà l'Italia. Edìfica
su la vagante arena
Chi tenta opporsi, miseri,
sui sogni lor la piena
Dio verserà del popolo!
Curvate il capo o genti:
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar.
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Fin che rimanga un braccio (IV.a)
dispiegherassi altera,
segno ai redenti popoli,
la tricolor bandiera.
che, nata tra i patiboli,
terribile discende
fra le guerresche tende
dei prodi che giurar
Di non depor la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Sarà l'Italia - e tremino
gli ignavi e gli oppressori
Suona la tromba e fervono
d'ardore i nostri cori:
Dio pugnerà col popolo
Curvate il capo, o genti,
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar.
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Noi lo giuriam pei martiri,
uccisi dai tiranni,
pei sacrosanti palpiti,
compressi in cor tant'anni,
e questo suol che sanguina
il sangue degli eroi,
al cielo, ai figli tuoi
ci sia solenne altar.
Non deporrem la spada
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
Note
VARIANTI:(I.a) All'armi,all'armi! Ondeggiano
(II.a) Di guerra i canti eccheggiano, / L'Italia è alfin risorta. / se mille forti muoiono, / In orrida ritorta
(IV.a) Viva l'Italia, or vendica / La gloria sua primiera,