LA PATRIA DELL'ITALIANO
Anno: 1848
Gruppo:
Testo: Antonio GazolettiMenu
Qual è la patria dell'Italiano?
Sotto il bel cielo napolitano,
Nel suol, nell'aere, nel mare un riso
Serbò natura di paradiso :
Pur non è l'eden napolitano
La grande patria delTItaliano.
Qual è la patria dell'Italiano?
Di là dal mare freme un vulcano,
E intorno a quello fremono genti
Di libertade. di gloria ardenti :
Pur non è il forte suol siciliano
La grande patria dell'Italiano.
Qual è la patria dell'Italiano?
E' forse il sacro terren romano
Che il brando prima, la croce poi
Sul mondo stese soggetto a noi ?
No, non è il sacro terren romano
La grande patria dell'Italiano.
Qual è la patria dell'Italiano?
Fors'è il leggiadro giardin toscano,
Culla dell'arti e insieni gentile
Maestro agl'itali del bello stile?
No, non è il gaio giardin toscano
La grande patria dell'Italiano.
Fors'è il lombardo suolo fecondo?
Fors'è Venezia unica al mondo?
Città fiorenti, maturi ingegni,
Glorie e sventure vantan quei regni ;
Pur non Venezia, non è Milano
La grande patria dell'Italiano.
Fors'è il guerriero Piemonte armato?
Fors'è l'altero Genovesato?
De' Corsi l'isola, quella de' Sardi
Dall'aspre rupi, dai cor gagliardi?
No, in brevi sponde tu cerchi invano
La grande patria dell'Italiano.
Qual è la patria dell'Italiano?
Dal regal Tevere all'Eridàno
Tutto che il doppio mare comprende,
E un solo accento sonar s'intende,
E il mondo barbaro rifece umano,
E' la gran patria dell'Italiano.
Dovunque prossimo a quel di Dio
Il santo invocasi nome di Pio,
Dove una musica spira ogni vento,
Dove ogni sasso è un monumento,
Dall'umil rudero al Vaticano,
Ivi è la patria dell'Italiano.
Dovunque all'ombra dei tre colori
In fermo accordo fraterni cuori
Stanchi del vile lungo servire
Giurar di vincere o di morire,
E al vinto amica stender la mano,
Ivi è la patria dell'Italiano.
O bella terra, nobile terra.
Dallo straniero che ti fa guerra,
Troppo soffristi oltraggi e danni :
Sul capo oppresso dai lunghi affanni
Rimetti il prisco cimier sovrano,
O grande patria dell'Italiano.
Sotto il bel cielo napolitano,
Nel suol, nell'aere, nel mare un riso
Serbò natura di paradiso :
Pur non è l'eden napolitano
La grande patria delTItaliano.
Qual è la patria dell'Italiano?
Di là dal mare freme un vulcano,
E intorno a quello fremono genti
Di libertade. di gloria ardenti :
Pur non è il forte suol siciliano
La grande patria dell'Italiano.
Qual è la patria dell'Italiano?
E' forse il sacro terren romano
Che il brando prima, la croce poi
Sul mondo stese soggetto a noi ?
No, non è il sacro terren romano
La grande patria dell'Italiano.
Qual è la patria dell'Italiano?
Fors'è il leggiadro giardin toscano,
Culla dell'arti e insieni gentile
Maestro agl'itali del bello stile?
No, non è il gaio giardin toscano
La grande patria dell'Italiano.
Fors'è il lombardo suolo fecondo?
Fors'è Venezia unica al mondo?
Città fiorenti, maturi ingegni,
Glorie e sventure vantan quei regni ;
Pur non Venezia, non è Milano
La grande patria dell'Italiano.
Fors'è il guerriero Piemonte armato?
Fors'è l'altero Genovesato?
De' Corsi l'isola, quella de' Sardi
Dall'aspre rupi, dai cor gagliardi?
No, in brevi sponde tu cerchi invano
La grande patria dell'Italiano.
Qual è la patria dell'Italiano?
Dal regal Tevere all'Eridàno
Tutto che il doppio mare comprende,
E un solo accento sonar s'intende,
E il mondo barbaro rifece umano,
E' la gran patria dell'Italiano.
Dovunque prossimo a quel di Dio
Il santo invocasi nome di Pio,
Dove una musica spira ogni vento,
Dove ogni sasso è un monumento,
Dall'umil rudero al Vaticano,
Ivi è la patria dell'Italiano.
Dovunque all'ombra dei tre colori
In fermo accordo fraterni cuori
Stanchi del vile lungo servire
Giurar di vincere o di morire,
E al vinto amica stender la mano,
Ivi è la patria dell'Italiano.
O bella terra, nobile terra.
Dallo straniero che ti fa guerra,
Troppo soffristi oltraggi e danni :
Sul capo oppresso dai lunghi affanni
Rimetti il prisco cimier sovrano,
O grande patria dell'Italiano.
Note
Antonio Gazzoletti fu dopo Giovanni Prati il maggior poeta trentino. Nato a Nago il 20 marzo 1813, fu imprigionato varie volte dagli austriaci, esulò a Torino e passò poi a Milano ed a Brescia. Morì magistrato a Milano il 21 agosto 1866. La Patria dell'Italiano fu popolarissima per oltre un ventennio, a incominciare dal 1848 nel qual anno fu scritta. In essa si esprime vigorosamente il concetto unitario italiano. La sua forma fu ispirata dalla celebre poesia dell'Arndt « Was ist der Deutschen Vaterland?» (Qual'è la patria dei Tedeschi?), considerata la «Marsigliese» germanica.(da “Inni di Guerra e Canti Patriottici del popolo italiano” Ed. Risorgimento, Milano,1915)