INNO DI ROMA
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Gruppo:
Testo: Giuseppe Aurelio CostanzoMusica: (Anonimo)
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Salve Roma; Per tutta la terra,
oggi, suoni il tuo nome; e non sia,
come un tempo uno squillo di guerra
che alle stragi ne chiami e al dolor:
ma un saluto che, libera, invia
la gran madre a' suoi figli, ed al mondo,
come un raggio di sole fecondo,
come un' aura di pace e di amor.
E rispondan le cento città:
- intangibile Roma sarà! –
Forza d’armi e di enventi conflitto
col tuo diritto contrastato invano:
l’han col sangue i tuoi martiri scritto
l’han giurato il tuo popolo e il Re:
e quanti agita un palpito umano,
quanti hai figli, dell’anima indoma,
saran pronti a difenderti, o Roma,
poi che tutti si sentano in Te;
Questo il giuro di cento città:
- intangibile Roma sarà! –
« Se dell’irte Legioni sue prime
« cader l’aquile e l’armi cruente,
« monumento perenne e sublime,
« la sua lingua, il suo giuro rimane:
« e, oggi, in nome del giur, a ogni gente
« in fatidico verbo, favella
« di una gloria più pura e più bella
« che l’aratro e la vanga daran:
« E il suo verbo una legge sarà
« per l’Italia che in Roma vivrà»
Salve, Roma ! Da Trapani a Trento
oggi, Italia, acclamando, festeggia
l’aspettato, da secoli, evento,
Ala e luce all'umano pensier.
e, in Te livero, il popolo inneggia
al securo trionfo immortale
di un più alto e più santo ideale:
il trionfo del giusto e del ver.
E quest’inno di cento città :
avrà un’eco per tutte l’età.
oggi, suoni il tuo nome; e non sia,
come un tempo uno squillo di guerra
che alle stragi ne chiami e al dolor:
ma un saluto che, libera, invia
la gran madre a' suoi figli, ed al mondo,
come un raggio di sole fecondo,
come un' aura di pace e di amor.
E rispondan le cento città:
- intangibile Roma sarà! –
Forza d’armi e di enventi conflitto
col tuo diritto contrastato invano:
l’han col sangue i tuoi martiri scritto
l’han giurato il tuo popolo e il Re:
e quanti agita un palpito umano,
quanti hai figli, dell’anima indoma,
saran pronti a difenderti, o Roma,
poi che tutti si sentano in Te;
Questo il giuro di cento città:
- intangibile Roma sarà! –
« Se dell’irte Legioni sue prime
« cader l’aquile e l’armi cruente,
« monumento perenne e sublime,
« la sua lingua, il suo giuro rimane:
« e, oggi, in nome del giur, a ogni gente
« in fatidico verbo, favella
« di una gloria più pura e più bella
« che l’aratro e la vanga daran:
« E il suo verbo una legge sarà
« per l’Italia che in Roma vivrà»
Salve, Roma ! Da Trapani a Trento
oggi, Italia, acclamando, festeggia
l’aspettato, da secoli, evento,
Ala e luce all'umano pensier.
e, in Te livero, il popolo inneggia
al securo trionfo immortale
di un più alto e più santo ideale:
il trionfo del giusto e del ver.
E quest’inno di cento città :
avrà un’eco per tutte l’età.
Note
Successive varianti:1926
ROMA INTANGIBILE
Periodo
Fascismo