LETTERA DALLA GUERRA
Anno: 1912
Gruppo:
Testo: Domenico ScotuzziMusica: (Anonimo)
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Senti, o Madre, la voce di un figlio
che il destino lontano mandò
fra la guerra e l'ignoto periglio,
ove il sangue già il suolo bagnò.
Fra le dune, le steppe e la sabbia
son costretto io sempre a vegliar,
il nemico crudele e con rabbia
sempre tende il mio petto a mirar.
Quando il sol tramontare vegga io,
e la luna su in cielo mi appar,
penso sempre al paese natìo,
a voi pure, e mi metto a pregar.
Prego il Cielo per voi, Madre mia,
pei fratelli e pel mio genitor;
quella luna ch'ro guardo m'invia
certo il pianto del vostro dolor.
Deh ! tergete, miei cari, quel pianto,
spero presto potervi abbracciar;
vostro figlio che amate sì tanto
presto presto vedrete a tornar.
Non vestite per me la gramaglia
se mi ueeidon quest'orde crudel;
il mio sangue avrò dato all'Italia,
e il mio spirto v'appetta nel Ciel.
che il destino lontano mandò
fra la guerra e l'ignoto periglio,
ove il sangue già il suolo bagnò.
Fra le dune, le steppe e la sabbia
son costretto io sempre a vegliar,
il nemico crudele e con rabbia
sempre tende il mio petto a mirar.
Quando il sol tramontare vegga io,
e la luna su in cielo mi appar,
penso sempre al paese natìo,
a voi pure, e mi metto a pregar.
Prego il Cielo per voi, Madre mia,
pei fratelli e pel mio genitor;
quella luna ch'ro guardo m'invia
certo il pianto del vostro dolor.
Deh ! tergete, miei cari, quel pianto,
spero presto potervi abbracciar;
vostro figlio che amate sì tanto
presto presto vedrete a tornar.
Non vestite per me la gramaglia
se mi ueeidon quest'orde crudel;
il mio sangue avrò dato all'Italia,
e il mio spirto v'appetta nel Ciel.
Note
Di un soldato a sua madre.Soggetto della canzonetta: Guerra italo-turca (29/09/1911 - 18/10/1912).