MARCIA DELLA MARINA MILITARE ITALIANA
Anno: 1915
Gruppo:
Testo: (Anonimo)Musica: B. Cerato
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Saluta la fanfara, sponda italiana,
quel lembo di terra che all’occhio scompar
Saluta la sponda lontana, lontana
canzone di guerra, canzone del mar.
Al vento il pennone, la prora all’Egeo,
Saluta di Rodi gli antichi guerrier.
Italia non odi la voce d’Orfeo
che acclama al valore dei tuoi cavalier?
Noi, soldati di Marina, Siam d’Italia difensor:
questa breve carabina fa prodigi di valor
Verso i porti levantini, lieti andiamo a guerreggiar
noi del mar garibaldini, noi d’Italia marinar.
Saluta, fanfara, le rive tirrene,
spiegato a vittoria - ondeggia, il pennon.
La squadra italiana conquise Cirene,
la mano di Doria - guidava il timon.
Di Libia, di Grecia sui ceruli mari
l'armata guerriera - d'Italia passò;
la santa bandiera, - fugati i corsari,
dell'Isole Ionie in vetta brillò.
Noi, soldati di Marina, Siam d’Italia difensor:
questa breve carabina fa prodigi di valor
Verso i porti levantini, lieti andiamo a guerreggiar
noi del mar garibaldini, noi d’Italia marinar.
Scrosciante di tuoni, la nave ammiraglia
invita alla lotta- con lungo muggir;
ma il Tuco l'oppiatta; - il Turco a battaglia
con l'Itala flotta non osa venir.
Spargiamo sull' onda - e irrori la terra
semente feconda - di sangue gentil:
i mozzi, fanciulli, - son pure alla guerra,
lasciando i trastulli - puntar un fucil.
Noi, soldati di Marina, Siam d’Italia difensor:
questa breve carabina fa prodigi di valor
Verso i porti levantini, lieti andiamo a guerreggiar
noi del mar garibaldini, noi d’Italia marinar.
quel lembo di terra che all’occhio scompar
Saluta la sponda lontana, lontana
canzone di guerra, canzone del mar.
Al vento il pennone, la prora all’Egeo,
Saluta di Rodi gli antichi guerrier.
Italia non odi la voce d’Orfeo
che acclama al valore dei tuoi cavalier?
Noi, soldati di Marina, Siam d’Italia difensor:
questa breve carabina fa prodigi di valor
Verso i porti levantini, lieti andiamo a guerreggiar
noi del mar garibaldini, noi d’Italia marinar.
Saluta, fanfara, le rive tirrene,
spiegato a vittoria - ondeggia, il pennon.
La squadra italiana conquise Cirene,
la mano di Doria - guidava il timon.
Di Libia, di Grecia sui ceruli mari
l'armata guerriera - d'Italia passò;
la santa bandiera, - fugati i corsari,
dell'Isole Ionie in vetta brillò.
Noi, soldati di Marina, Siam d’Italia difensor:
questa breve carabina fa prodigi di valor
Verso i porti levantini, lieti andiamo a guerreggiar
noi del mar garibaldini, noi d’Italia marinar.
Scrosciante di tuoni, la nave ammiraglia
invita alla lotta- con lungo muggir;
ma il Tuco l'oppiatta; - il Turco a battaglia
con l'Itala flotta non osa venir.
Spargiamo sull' onda - e irrori la terra
semente feconda - di sangue gentil:
i mozzi, fanciulli, - son pure alla guerra,
lasciando i trastulli - puntar un fucil.
Noi, soldati di Marina, Siam d’Italia difensor:
questa breve carabina fa prodigi di valor
Verso i porti levantini, lieti andiamo a guerreggiar
noi del mar garibaldini, noi d’Italia marinar.