INNO AL 3° REGGIMENTO GENIO
Anno: 1918
Gruppo:
Testo e musica: (Anonimo)Menu
Sui fili tesi al sole quali d'arpa
vibranti corde va la canzon di morte
ardita e come al ciel, di speme
inno lieta va salendo, in voce austera
Di forte amor di libertà novella
E al cielo azzurro tutta luce e festa
Va la scintilla che l'ordini ratta
Destriere alato per le vie infinita
Del ciel trasporta, e regola de' bronzi
Il cadenzato inno di morte, e porta
i fanti audaci alla vittoria in terra
Fra un scintillar di lame, e l'ali forti,
Quali d'aquila romana in voli nuovi
Fa vibrare di velivoli, legando
in patto santo il ciel la terra il mare.
Van per la luce immensa dell'etere
Invaso di stelle, flebili suoni
Di campane sacre, echete dai campi
Fecondati di gloria, stende un inno
Di pace ai caduti, baciati dal sol
de la vittoria in fronte, la scintilla
Ch'incendiò di sapere l'eletta mente
di Volta e che marconi fece splender
Di luce immortale l'alma, nata
da stel di latino ceppo gentile.
Nelle dolci rive incantate Piave
Sacro agl'itali destini e a glorie
Eterne, vede volteggiar le fiamme
Miriadi di stelle terrene, atroci
Nel bacio mortale. E il sasso del Grappa
Fede D'Italia, baluardo del mondo.
Arde tutto e brucia in pura fiamma
d'amor di Patria. Un clamor di voci
S'alza solenne dal tumulto orribil
De la battaglia e vince tutti i suoni:
Noi siamo il Genio grida siamo il Genio
che il vigore in vostre menti mai stanche
dalle fatiche immani infonde, e luce,
onde la via si schiari ai passi vostri
Io spando in ciel raggiante di vittoria.
Non gloria dell'assalto nel fervore
Della lotta, non regal maestosità
Di voce nei rumori di battaglia,
Non d'ali vibranti fremiti alati:
O rombo fragoroso di motori
nelle libere vie del cielo azzurro
Non fumanti pennacchi al mare infido
Ci da la sorte, ma gloria oscura.
Gloria che non muore col fervore alto
De la lotta, gloria che vive sempre
nella pace eterna, e pur tributo santo
Da al mondo stretto in patto nuovo e sacro
D'amor col sangue scritto D'umane
Primavere. Gloria che non tramonta
Come il sole al declinar del giorno,
Ché alba eterna e chiara é di letizia
Ed astroi luminoso é l'ideale in cui risplende
Di pace santa d'amor di bene immenso.
L'eco udito che da' straziati campi
D'europa, si leva quel canto dolce
D'aurora più bella e santa di pace?
Tace del mare il sussurrar dell'onde,
Chiude la terra in un'onda d'oro di luce
E di profumo il suo gioir di voci
Tace l'usignol la mesta armonia
del suo canto d'amore. Solo il cielo
Nel silenzio solenne s'apre ai color
D'una primavera fiorita e vola
Nel gaudio di tutti i cuori Ch'esultan
La colomba ch' annunzia l'alba nuova.
Solo il soldatin del Genio allora può
Vincer gli spazi e far po(r)tar dai venti
La novella di pace e di vittoria.
Nella grande umiltà di cui rivesti
Il tuo saper l'eletto spirto, vede
Soldatin, il genio eterno d'italia.
In te rivive l'anima gentile
Degli avi nostri, in te Italia vede
Patria mia, fatta grande alla pace
Feconda de' tuoi campi e del tuo spirto.
vibranti corde va la canzon di morte
ardita e come al ciel, di speme
inno lieta va salendo, in voce austera
Di forte amor di libertà novella
E al cielo azzurro tutta luce e festa
Va la scintilla che l'ordini ratta
Destriere alato per le vie infinita
Del ciel trasporta, e regola de' bronzi
Il cadenzato inno di morte, e porta
i fanti audaci alla vittoria in terra
Fra un scintillar di lame, e l'ali forti,
Quali d'aquila romana in voli nuovi
Fa vibrare di velivoli, legando
in patto santo il ciel la terra il mare.
Van per la luce immensa dell'etere
Invaso di stelle, flebili suoni
Di campane sacre, echete dai campi
Fecondati di gloria, stende un inno
Di pace ai caduti, baciati dal sol
de la vittoria in fronte, la scintilla
Ch'incendiò di sapere l'eletta mente
di Volta e che marconi fece splender
Di luce immortale l'alma, nata
da stel di latino ceppo gentile.
Nelle dolci rive incantate Piave
Sacro agl'itali destini e a glorie
Eterne, vede volteggiar le fiamme
Miriadi di stelle terrene, atroci
Nel bacio mortale. E il sasso del Grappa
Fede D'Italia, baluardo del mondo.
Arde tutto e brucia in pura fiamma
d'amor di Patria. Un clamor di voci
S'alza solenne dal tumulto orribil
De la battaglia e vince tutti i suoni:
Noi siamo il Genio grida siamo il Genio
che il vigore in vostre menti mai stanche
dalle fatiche immani infonde, e luce,
onde la via si schiari ai passi vostri
Io spando in ciel raggiante di vittoria.
Non gloria dell'assalto nel fervore
Della lotta, non regal maestosità
Di voce nei rumori di battaglia,
Non d'ali vibranti fremiti alati:
O rombo fragoroso di motori
nelle libere vie del cielo azzurro
Non fumanti pennacchi al mare infido
Ci da la sorte, ma gloria oscura.
Gloria che non muore col fervore alto
De la lotta, gloria che vive sempre
nella pace eterna, e pur tributo santo
Da al mondo stretto in patto nuovo e sacro
D'amor col sangue scritto D'umane
Primavere. Gloria che non tramonta
Come il sole al declinar del giorno,
Ché alba eterna e chiara é di letizia
Ed astroi luminoso é l'ideale in cui risplende
Di pace santa d'amor di bene immenso.
L'eco udito che da' straziati campi
D'europa, si leva quel canto dolce
D'aurora più bella e santa di pace?
Tace del mare il sussurrar dell'onde,
Chiude la terra in un'onda d'oro di luce
E di profumo il suo gioir di voci
Tace l'usignol la mesta armonia
del suo canto d'amore. Solo il cielo
Nel silenzio solenne s'apre ai color
D'una primavera fiorita e vola
Nel gaudio di tutti i cuori Ch'esultan
La colomba ch' annunzia l'alba nuova.
Solo il soldatin del Genio allora può
Vincer gli spazi e far po(r)tar dai venti
La novella di pace e di vittoria.
Nella grande umiltà di cui rivesti
Il tuo saper l'eletto spirto, vede
Soldatin, il genio eterno d'italia.
In te rivive l'anima gentile
Degli avi nostri, in te Italia vede
Patria mia, fatta grande alla pace
Feconda de' tuoi campi e del tuo spirto.