LA CANZONE DEL CARNARO
Anno: 1918
Gruppo:
Testo: Gabriele D'AnnunzioMenu
Siamo trenta d'una sorte,
e trentuno con la morte.
Eia, l'ultima! Alala!
Siamo trenta su tre gusci,
su tre tavole di ponte:
secco fegato, cuor duro,
cuoia dure, dura fronte,
mani macchine armi pronte,
e la morte a paro a paro.
Eia, carne del Carnaro!
Alala!
Tutti tornano, o nessuno.
Se non torna uno dei trenta
torna quella del trentuno,
quella che non ci spaventa,
con in pugno la sementa
da gittar nel solcoavaro.
Eia, fondo del Carnaro!
Alala!
e trentuno con la morte.
Eia, l'ultima! Alala!
Siamo trenta su tre gusci,
su tre tavole di ponte:
secco fegato, cuor duro,
cuoia dure, dura fronte,
mani macchine armi pronte,
e la morte a paro a paro.
Eia, carne del Carnaro!
Alala!
Tutti tornano, o nessuno.
Se non torna uno dei trenta
torna quella del trentuno,
quella che non ci spaventa,
con in pugno la sementa
da gittar nel solcoavaro.
Eia, fondo del Carnaro!
Alala!