IL CANTO DEI LATINI
Anno:
Gruppo:
Testo: A. PossentiMusica: G. Bartoli
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Per le balze del Trentino,
dall'Isonzo sulle rive si ridesta,
più rivive dei Latino alto il valor.
Strappa all'aquila grifagna
sanguinanti fieri artigli,
dell'Italia gli altri figli
riconduce al sacro amor.
Viva l'Italia!
Il sol risplende
sovra i liberi confini,
i più fulgidi destini
dei caduti si ha l'onor.
Il gran padre fermo a Trento
più non sta pensando l'ora santa;
sorgere l'aurora mirò alfi del fatal dì.
E il suo spirito corse il piano,
corse il monte, corse il mare,
ove è gente che sa amare
diè l'annunzio e ognun l'udì.
Viva l'Italia!
senza tema su dal
core voli al vento,
sempre libero un accento
sia per tutti il dolce si
A ogni popolo il suo dritto,
la sua lingua, la sua terra; quando giusta
sia la guerra, benedetto chi pugnò.
Benedetta poi la fede
ritemprata dal dolore
e che a pace, a luce, amore
ogni liberò chiamò.
Viva l'Italia!
se dall'urbe brillò
al mondo ognor la stella,
la sua luce ora più bella
tutto il mondo salutò.
Viva l'Italia!
dall'Isonzo sulle rive si ridesta,
più rivive dei Latino alto il valor.
Strappa all'aquila grifagna
sanguinanti fieri artigli,
dell'Italia gli altri figli
riconduce al sacro amor.
Viva l'Italia!
Il sol risplende
sovra i liberi confini,
i più fulgidi destini
dei caduti si ha l'onor.
Il gran padre fermo a Trento
più non sta pensando l'ora santa;
sorgere l'aurora mirò alfi del fatal dì.
E il suo spirito corse il piano,
corse il monte, corse il mare,
ove è gente che sa amare
diè l'annunzio e ognun l'udì.
Viva l'Italia!
senza tema su dal
core voli al vento,
sempre libero un accento
sia per tutti il dolce si
A ogni popolo il suo dritto,
la sua lingua, la sua terra; quando giusta
sia la guerra, benedetto chi pugnò.
Benedetta poi la fede
ritemprata dal dolore
e che a pace, a luce, amore
ogni liberò chiamò.
Viva l'Italia!
se dall'urbe brillò
al mondo ognor la stella,
la sua luce ora più bella
tutto il mondo salutò.
Viva l'Italia!