LA MADONNINA DEL GRAPPA
Anno: 1921
Gruppo:
Testo: Renato SimoniMusica: Giuseppe Pettinato
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Sul Grappa la Madonna è ritornata,
sul Grappa che l’estate infiora e ammanta
e le bandiere l’hanno salutata,
l’ha salutata la montagna santa;
l’han salutata con sommesse voci,
i cimiteri ove son tante croci.
Quando la Patria vacillò e dal monte
s’udiva un lungo gemito d’oppressi,
i giovanetti sono corsi al fronte
e la Madonna stava in mezzo ad essi.
Albe ridenti, vespri di fiamma...
la Madonna parea la loro mamma.
Parea la loro mamma; una dolente
mamma che i figli si vedea morire e,
per salvarli, non potea far niente,
ma solo lacrimare e benedire.
Divider volle allor la loro sorte
e la Madonna fu ferita a morte.
E l’han portata giù squarciata e infranta,
e i giovinetti le han gridato allora:
Tu tornerai quassù, Madonna santa,
Madonna bella, tornerai qui ancora.
Per te conserveremo questa cima
libera ed italiana come prima.
Quanti son morti? Sol le madri il sanno
e del Grappa lo sa la terra pia.
Ma invan l’Austriaco, il Turco e l’Alemanno
attaccaron la cima di Maria.
La vittoria vi fè la prima tappa,
poi varcò il Piave e irruppe giù dal Grappa
Or non più le tue rocce il sangue bagna,
o Grappa nostro. Gli invasor son vinti,
e la Madonna torna alla montagna,
torna la mamma presso i figli estinti.
Bronzo novello le ferite serra
della Madonna invalida di guerra,
Oh! la Madonna è bella, ed i pittori
l’han dipinta vestita di turchino,
cinta di stelle tra i più vaghi fiori;
chinato il volto sul divin Bambino.
Della bellezza tu la palma porti,
o Madonna che guardi i nostri morti.
O Madonna che udisti nelle meste
sere, salir dal basso una canzone
di bimbi, che vincea fin le tempeste
formidabili e cupe del cannone;
una canzon che ai piedi tuoi morìa:
«Monte Grappa, tu sei la patria mia»
sul Grappa che l’estate infiora e ammanta
e le bandiere l’hanno salutata,
l’ha salutata la montagna santa;
l’han salutata con sommesse voci,
i cimiteri ove son tante croci.
Quando la Patria vacillò e dal monte
s’udiva un lungo gemito d’oppressi,
i giovanetti sono corsi al fronte
e la Madonna stava in mezzo ad essi.
Albe ridenti, vespri di fiamma...
la Madonna parea la loro mamma.
Parea la loro mamma; una dolente
mamma che i figli si vedea morire e,
per salvarli, non potea far niente,
ma solo lacrimare e benedire.
Divider volle allor la loro sorte
e la Madonna fu ferita a morte.
E l’han portata giù squarciata e infranta,
e i giovinetti le han gridato allora:
Tu tornerai quassù, Madonna santa,
Madonna bella, tornerai qui ancora.
Per te conserveremo questa cima
libera ed italiana come prima.
Quanti son morti? Sol le madri il sanno
e del Grappa lo sa la terra pia.
Ma invan l’Austriaco, il Turco e l’Alemanno
attaccaron la cima di Maria.
La vittoria vi fè la prima tappa,
poi varcò il Piave e irruppe giù dal Grappa
Or non più le tue rocce il sangue bagna,
o Grappa nostro. Gli invasor son vinti,
e la Madonna torna alla montagna,
torna la mamma presso i figli estinti.
Bronzo novello le ferite serra
della Madonna invalida di guerra,
Oh! la Madonna è bella, ed i pittori
l’han dipinta vestita di turchino,
cinta di stelle tra i più vaghi fiori;
chinato il volto sul divin Bambino.
Della bellezza tu la palma porti,
o Madonna che guardi i nostri morti.
O Madonna che udisti nelle meste
sere, salir dal basso una canzone
di bimbi, che vincea fin le tempeste
formidabili e cupe del cannone;
una canzon che ai piedi tuoi morìa:
«Monte Grappa, tu sei la patria mia»