CANTATA SQUADRISTA
Anno: 1941
Gruppo:
Testo: Auro D'AlbaMusica: Francesco Pellegrino
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Siamo i venduti
all'Italia che paga i degni figli
con l'azzurro del suo ciclo divino.
Le mani ancora sporche di trincea
ci ritrovammo in pochi a San Sepolcro.
Col Capitano si affrontò l'agguato odio
combattimento fango morte,
ma ci seguì la giovinezza bella
coi sitibondi suoi vent'anni.
Quanti
rimasero aggrappati all'autocarro della « Disperata»!
Ma per ogni caduto, cento mille
s'alzavano e ogni fossa
splendeva come un sole.
Col capitano s'affrontò l'agguato
la morte a grinta dura,
quella che fa per noi
che non ci fa paura.
Le andammo incontro con due bombe e un fiore.
Vent'anni son passati, ma i garretti
son dello stesso acciaro : lo temprammo
nel deserto sulle ambe su passi e « carretere »,
alimentò la nostra fede il fuoco
di acerbe primavere.
Vecchie pellacce della spedizione,
maniche rimboccate,
il bello è sempre quello da venire:
ancor non è finita.
Se il Capitano ci promette, vita.
all'Italia che paga i degni figli
con l'azzurro del suo ciclo divino.
Le mani ancora sporche di trincea
ci ritrovammo in pochi a San Sepolcro.
Col Capitano si affrontò l'agguato odio
combattimento fango morte,
ma ci seguì la giovinezza bella
coi sitibondi suoi vent'anni.
Quanti
rimasero aggrappati all'autocarro della « Disperata»!
Ma per ogni caduto, cento mille
s'alzavano e ogni fossa
splendeva come un sole.
Col capitano s'affrontò l'agguato
la morte a grinta dura,
quella che fa per noi
che non ci fa paura.
Le andammo incontro con due bombe e un fiore.
Vent'anni son passati, ma i garretti
son dello stesso acciaro : lo temprammo
nel deserto sulle ambe su passi e « carretere »,
alimentò la nostra fede il fuoco
di acerbe primavere.
Vecchie pellacce della spedizione,
maniche rimboccate,
il bello è sempre quello da venire:
ancor non è finita.
Se il Capitano ci promette, vita.