Canzoni

CANZONE DEI LEGIONARI DI SARDEGNA

Anno: 1939

Gruppo:

Testo: Francesco
Musica: (Anonimo)

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Quanto sangue e quanto fiele
hai versato, Italia bella,
prima che su questa terra
tu tornassi imperatrice.

Quanto lutto e quanta strage,
nella pace e nella guerra
hai patito, Italia santa,
perché fossi un dì felice.

A Pastrengo e a Magenta,
a Mentana e a Villa Glori,
i tuoi figli arditi e belli
hanno pianto ed han sorriso

con un grido di vittoria
l’hanno tutta coronata,
forte Italia, Italia grande
nella luce tricolore.

Quando parla Mussolini
senti il grido della storia;
quando vedi Mussolini
vedi il volto della Patria;

quando passa Mussolini
passan fulmi di gloria;
sulla terra, in mare, in cielo
Mussolini è la vittoria.


Sul tuo Mar Mediterraneo,
sulle sirti e sui deserti
tu sei scesa a dar battaglia,
tutta in armi, Italia nova,

contro i popoli cattivi
che t’avevan martoriata,
poi ti volti folgorante
con un grido di riscossa.

Quanto pianto e quanto sangue
i tuoi figli arditi e belli
han versato sulle pietre
del tuo Carso amaro e sacro,

e sul Piave e sul Montello,
nel tuo cielo e in fondo ai mari,
per donarti la vittoria
forte Italia, Italia santa.

Quando parla Mussolini
senti il grido della storia;
quando vedi Mussolini
vedi il volto della Patria;

quando passa Mussolini
passan fulmi di gloria;
sulla terra, in mare, in cielo
Mussolini è la vittoria.


Dalla Piazza San Sepolcro,
con pugnale e fiamma nera,
tu risorgi, Italia bella,
nella forza tua fascista.

I tuoi figli arditi e belli,
tutti stretti in lunga schiera
t’han difesa e t’han salvata
dalla gente vile e trista.

Poi si volgono a conquista
i tuoi giovani guerrieri
sugli oceani e i continenti,
con pugnale e fiamma nera

van cantando e battagliando,
balenando il novo verbo
che ti detta Mussolini
fondatore dell’Impero.

Quando parla Mussolini
senti il grido della storia;
quando vedi Mussolini
vedi il volto della Patria;

quando passa Mussolini
passan fulmi di gloria;
sulla terra, in mare, in cielo
Mussolini è la vittoria.


Sorgi e canta, Italia grande,
nova guerra e nova gloria,
sorgi e vinci contro il mondo
che ti teme e che t’invidia.

I tuoi giovani guerrieri,
pugno duro e cor fascista,
t’hanno in Africa Orientale
coronata imperatrice.

I tuoi figli arditi e belli,
tutti in gran camicia nera
han troncato il nerbo e l’ossa
prima a eserciti di negri,

poi da Malaga e Tortosa,
su le Sierre e lungo l’Ebro
hanno vinto e sbaragliato
soldataglia e gente rossa.

Quando parla Mussolini
senti il grido della storia;
quando vedi Mussolini
vedi il volto della Patria;

quando passa Mussolini
passan fulmi di gloria;
sulla terra, in mare, in cielo
Mussolini è la vittoria.


O Sardegna, madre fiera,
d’invincibili legioni,
o Sardegna, in ogni guerra
tu riporti una vittoria.

Tu su tutto il mar di Roma
sei la vigile guerriera:
i tuoi figli sono eroi
nella terra, in mare e in cielo.

O Sardegna, tutta in armi
sorgi e canta in lunga schiera,
scaglia tu in camicia nera
le terribili legioni,

quando vedi sui confini
della Patria il Duce armato
con la mano sua fatale
dare un cenno di battaglia.

Quando parla Mussolini
senti il grido della storia;
quando vedi Mussolini
vedi il volto della Patria;

quando passa Mussolini
passan fulmi di gloria;
sulla terra, in mare, in cielo
Mussolini è la vittoria.

Note

Cagliari, 26 marzo 1939 – XVII