INNO DEI COMBATTENTI [CANTO DELLA VITTORIA]
Anno: 1928
Gruppo:
Testo: Amilcare RossiMusica: Giuseppe Pettinato
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Prigioniera è la VITTORIA
sulla riva disperata:
l'abbiam ivi incatenata,
rivolar più non potrà.
Noi vincemmo fiumi e monti,
superammo avversa sorte,
superammo anche la morte,
seminando nuova età.
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Non per noi, ma per i figli,
con il nostro sacrificio
innalzammo l'edifizio,
che nessuno abbatterà.
Quel che eretto fu con l'ossa,
quel che eretto fu col sangue,
mai non cade, mai non langue;
come rupe, eterno sta.
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Ritornando dal calvario,
con la carne martoriata,
per corona ci fu data
derisione e falsità.
Pur fra noi levossi un VINDICE
che seguimmo in vesti oscure,
a spezzare con la Scure,
la menzogna e la viltà.
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Sempre AVANTI! è il nostro grido,
come quando sulle cime
era un cantico sublime
d'ascendente volontà.
Col moschetto e con la vanga,
vecchi FANTI, sempre AVANTI!
come quando fra gli schianti
rimbombava il nostro urrà!
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Eia! Eia! Alala!
sulla riva disperata:
l'abbiam ivi incatenata,
rivolar più non potrà.
Noi vincemmo fiumi e monti,
superammo avversa sorte,
superammo anche la morte,
seminando nuova età.
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Non per noi, ma per i figli,
con il nostro sacrificio
innalzammo l'edifizio,
che nessuno abbatterà.
Quel che eretto fu con l'ossa,
quel che eretto fu col sangue,
mai non cade, mai non langue;
come rupe, eterno sta.
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Ritornando dal calvario,
con la carne martoriata,
per corona ci fu data
derisione e falsità.
Pur fra noi levossi un VINDICE
che seguimmo in vesti oscure,
a spezzare con la Scure,
la menzogna e la viltà.
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Sempre AVANTI! è il nostro grido,
come quando sulle cime
era un cantico sublime
d'ascendente volontà.
Col moschetto e con la vanga,
vecchi FANTI, sempre AVANTI!
come quando fra gli schianti
rimbombava il nostro urrà!
Cementiam l'itala casa,
già col sangue, or col sudor:
combattenti e costruttor,
siamo pronti sempre qua.
Primi i MORTI e dietro i vivi,
se ci chiama il nostro RE
balzeremo tutti in pie,
per la nostra civiltà.
Eia! Eia! Alala!
Note
Note:(1) Il Piave.
(2) L'autore allude alle tristi condizioni dell'Italia nell'immediato primo dopoguerra quando i reduci venivano derisi ed insultati dalla plebaglia comunista.
(3) Il "Vindice" è Benito Mussolini, l'uomo che seppe riassumere nella propria la volontà degli ex-combattenti e seppe raccogliere intorno a se le prime forze, moltiplicarle ed unirle in un potente fascio di energie indissolubili.