LA CONQUISTA DELL'OASI TRIPOLINA
Anno: 1913
Gruppo:
Testo: G. D.Musica: (Anonimo)
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Sotto il bel ciel di Tripoli radiosa
Nudvi allori colse l'Itala armata :
Con mossa assai ardita e poderosa
L'oasi tutta venne alfin conquistata
Ma del nemico quel covo fatale
Svelava ai nostri una scena ferale !
Di Sciara-Sciat in piccola Moschea
Stavan raccolti i Bersaglier feriti,
Ma i Turchi pronti ad ogni azion più rea,
Piombano là guai lupi inferociti,
Menando strage, e nel bestia! delirio
Di quei miseri corpi fan martirio !
Pochi ed inermi, in quello stretto spazio
Il sangue loro venne sparso a rivi.
Tutti subirono il più orrendo strazio
Appesi in croce o sotterrati vivi,
Senza scampo venuto fra torture
Atroci, le più infami e le più dure !
Oh voi' che ognor tacciate di crudeli
I nostri buoni ed ottimi soldati,
Ricredetevi ! È tempo che si sveli
L'iniquo oprar dei Turchi scellerati
Ì: ornai tempo che sia nota al mondo
La perfidia dell'Ottomano immondo !
Quell'orribile suo eccidio;:inumano
Il cor non turbò del nostro soldato,
Sol sentì fremergli il. ferro in mano
Da pronta- vendetfa. spnto agitato,
Egli che già agli Arabi diè nutrimento
E n'ebbe -in cambio il più' vil tradimento
Ma coi nostri trionfi in larga misura
Punito già fu l'odioso eccesso;
Ain-Zara è presa, dal mare a Tagiura
Di Tripoli il suolo è in nostro: possesso,
E ovunque a fuggire il "I orco si affretta
D'Italia la giusta, la fiera vendetta.
Non pianti, o voi genitori e parenti,
Sui cari figli e sui congiunti estinti ;
La vita alla Patria essi dièr contenti,
Solo sdegnando di morir fra i vinti.
Ai martiri gloriai D'Italia in cuore
Ognor saranno ed in perenne onore.
Nudvi allori colse l'Itala armata :
Con mossa assai ardita e poderosa
L'oasi tutta venne alfin conquistata
Ma del nemico quel covo fatale
Svelava ai nostri una scena ferale !
Di Sciara-Sciat in piccola Moschea
Stavan raccolti i Bersaglier feriti,
Ma i Turchi pronti ad ogni azion più rea,
Piombano là guai lupi inferociti,
Menando strage, e nel bestia! delirio
Di quei miseri corpi fan martirio !
Pochi ed inermi, in quello stretto spazio
Il sangue loro venne sparso a rivi.
Tutti subirono il più orrendo strazio
Appesi in croce o sotterrati vivi,
Senza scampo venuto fra torture
Atroci, le più infami e le più dure !
Oh voi' che ognor tacciate di crudeli
I nostri buoni ed ottimi soldati,
Ricredetevi ! È tempo che si sveli
L'iniquo oprar dei Turchi scellerati
Ì: ornai tempo che sia nota al mondo
La perfidia dell'Ottomano immondo !
Quell'orribile suo eccidio;:inumano
Il cor non turbò del nostro soldato,
Sol sentì fremergli il. ferro in mano
Da pronta- vendetfa. spnto agitato,
Egli che già agli Arabi diè nutrimento
E n'ebbe -in cambio il più' vil tradimento
Ma coi nostri trionfi in larga misura
Punito già fu l'odioso eccesso;
Ain-Zara è presa, dal mare a Tagiura
Di Tripoli il suolo è in nostro: possesso,
E ovunque a fuggire il "I orco si affretta
D'Italia la giusta, la fiera vendetta.
Non pianti, o voi genitori e parenti,
Sui cari figli e sui congiunti estinti ;
La vita alla Patria essi dièr contenti,
Solo sdegnando di morir fra i vinti.
Ai martiri gloriai D'Italia in cuore
Ognor saranno ed in perenne onore.
Note
e l'orribile scoperta dei Soldati martirizzatiSoggetto della canzonetta: Guerra italo-turca (29/09/1911 - 18/10/1912).