Canzoni

MATER ADMIR ABILIS

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Testo: Enrico Frati
Musica: Guglielmo Innocenti

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La madre chiusa nelle sue gramaglie
pallida in volto, udì delle canaglie
1'ultimo grido che irrideva atroce
l'amata Patria, il Re, la Croce!
E dolce e triste come Maddalena
fece del suo dolor della sua pena
una santa missione di pietà
e quella mamma si chiamò: bontà!

(Refrain)
Asciuga il ciglio
con te è il figlio
che ti sorregge
che ti protegge.
No, non son morti
i mille Forti
che sulla strada
caddero un di.
Marciano ancora
in balde schiere
con le bandiere
d'ogni legion.


Raccolse nel suo grembo altri dolori
e da quel pianto germogliaron: fiori;
E le pietose mani sue di mamma
agitaron in alto la gran "Fiamma"
E ancora passa mistica e Serena
là dove è lutto là dove si pena
Ed allieva il dolor la povertà
Sublime esempio d Italianità!

(Refrain)
Asciuga il ciglio
con te è il figlio
che ti sorregge
che ti protegge.
No, non son morti
i mille Forti
che sulla strada
caddero un di.
Marciano ancora
in balde schiere
con le bandiere
d'ogni legion.

Note

La canzone è dedicata a Ismalia Pepe, madre di Ugo Pepe, martire fascista morto il 24 aprile 1922.
Studente ventenne del secondo anno di Ingegneria a Milano era nipote dell' Eroe Risorgimentale Guglielmo Pepe), la sera del 23 aprile 1922 insieme ad altri te Fascisti usciva dal Circolo Battisti di Milano per recapitare dei biglietti d' invito ad una cerimonia che avrebbe dovuto svolgersi l'indomani al Teatro Diana. Improvvisamente furono affrontati da una squadra di una decina di Arditi del Popolo di Porta Vigentina. Uno di questi apostrofò i Fascisti con la domanda: "Siete voi di Porta Vittoria ?" . Alla risposta affermativa, i comunisti estrassero le rivoltelle; i Fascisti, disarmati, furono pronti a gettarsi a terra. Ugo Pepe rimase in piedi e trovandosi più vicino a quello che aveva parlato, con un colpo del bastone da passeggio sulla mano dell'avversario gli fece cadere l'arma. Ma subito venne colpito da 2 proiettili al ventre sparati da un altro bolscevico.
Trasportato all'ospedale ed operato, morirà il giorno successivo tra le braccia della Madre, al cospetto degli amici e di Benito Mussolini in persona. Tenendo tra le mani quelle della Madre, le sue ultime parole furono: " Mammà, ti sia di conforto il sapere che muoio per la Grande Idea e per l' Italia. Sono felice di morire se penso che il mio sacrificio potrà essere utile un giorno per la Pace della Patria !". Il Padre, in missione con la Marina a Costantinopoli, giunse a Milano solo il giorno successivo.
I funerali videro la partecipazione di una folla numerosissima, e così Mussolini lo ricordò nell' orazione funebre:
"Noi vorremmo piangere in quest'ora; ma noi non ti consideriamo alla stregua di tutti i morti. Tu eri un soldato. Noi siamo dei soldati della Tua Causa. Possiamo ascoltare e raccogliere il grido di Tua Madre, non VENDETTE, ma GIUSTIZIA ! E la migliore rappresaglia MORALE è la presenza di tutto questo popolo oggi al Tuo Funerale." .
Nel Maggio successivo, il Gruppo Universitario Fascista a lui intitolato, nell'inaugurazione del gagliardetto, ricevette dalla Madre di Ugo Pepe una lettera che recitava:
" Figliuoli ! Io vi ringrazio di aver voluto prendere il Suo nome per ogni atto bello e forte, poichè veramente egli visse e morì in bellezza e fortezza. Che dalla Sua bara si levi la messe che feconderà le vostre belle giovinezze di orgogli e vittorie. Lottate e vincete nel Suo Santo Nome ogni più alta battaglia dell' Ideale. Io vi sarò sempre accanto, con cuore vigile e forte per dirvi l'amore e la fede che fece di Lui un Martire, e se l'ora della prova suonerà, ebbene, nessuno di voi tremerà ed io vi sarò ancora accanto per baciarvi e benedirvi. Andate col suo nome in cuore e spandete luce di bellezza e bontà e forza, e che la vittoria arrida sempre a voi, per fare, come Egli sognò, un' Italia sempre più Grande, Libera e Forte. Vi benedico, figliuoli carissimi, ISMALIA PEPE."