Canzoni

LA LETTERA DI UN RICHIAMATO ALLA SUA AMANTE

Anno: 1914

Gruppo:

Testo e musica: Domenico Scotuzzi

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Senti mia cara bella
io sono richiamato
e a guardia dei confini
presto sarò mandato,
però non ti avvilire
non piangere per me
ch'io son molto contento
e penso sempre a tè.

Su questo mio biglietto
ora ti fo sapere
la vita militare
e quella del quartiere,
la vita è un poco dura
però si sta benon
quando si sorte a spasso
con qualche palancon.

Appena spunta il giorno
si sente la trombetta
che suona nel cortile
ed è una gran disdetta,
perchè bisogna alzarsi
per fare l'istruzion
e intanto i cucinieri
fan fuoco ai calderon.

Quando sono le nove
di manovrar si smette
la tromba da il segnale
portate, le gavette,
la zuppa è bell'è pronta
e noi tutti allegri siam
e seduti sulla branda
contenti noi mangiam.

Poi c'è la pulizia
di tutti i nostri effetti
chi lava le mutande
e chi lava i fazzoletti,
chi lava la cravatta
chi aggiusta i pantalon
chi si stringe le vuose
chi attacca dei botton.

Quando sono le quattro
si va tutti in cucina
a prender la gavetta
piena di minestrina
e noi mangiamo il rancio
allegri e volontier
poi suona la trombetta
e sortiamo dal quartier

Ma prima di sortire
chiamano i consegnati
e questi poverini
brontolano arrabbiati,
perchè devon star dentro
a far tutti i curve
e tante volte o cara
mi tocca anche a me.

Chi prende la cariola
chi prende la ramazza
chi scopa la latrina
le scale o la terrazza,
e il caporale grida
olà! fatte benon
senò faccio rapporto
e vi mando in prigion.

Se là presso ai confini
presto sarò mandato
io servirò la Patria
sempre da buon soldato,
e sempre a te pensando
adempirò al dover
rispondi presto, presto
che mi farai piacer.

Però speriam che presto
ritornerò in congedo
allora sarò felice
vicino a te lo credo.
e tu mia cara bella
non statti a consumar
che appena torno a casa
noi ci dovrem sposar.