INNO DELLA REDENZIONE
Anno: 1918
Gruppo:
Testo: Maria GianniMusica: Francesco Sinico
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Strappate strappate le vecchie bandiere
distrutta è dell'Austria l'infame viltà
giù tutte una volta le insegne straniere
che libera alfine la nostra città.
Pel sangue dei prodi versato a torrenti
feconda è la terra di nuova virtù
sul libero suolo dei luoghi redenti
il boia e la forca non regnano più.
Cantiamo liberi l'inno di gloria
esulti il popolo risorga la città
nel grido unanime della vittoria
viva l'Italia! Viva la libertà.
Attesta il castello sul colle vetusto
la morta minaccia dell'oppressor
magnifico al sole risplende San Giusto
il capo ravvolto nel gran Tricolor.
Di carceri fosche le spranghe forzate
non reggono all'urto del nostro furor
si mutano in gloria le pene durate
i ceppi spezzati si mutano in fior.
Cantiamo liberi l'inno di gloria
esulti il popolo risorga la città
nel grido unanime della vittoria
viva l'Italia! Viva la libertà.
distrutta è dell'Austria l'infame viltà
giù tutte una volta le insegne straniere
che libera alfine la nostra città.
Pel sangue dei prodi versato a torrenti
feconda è la terra di nuova virtù
sul libero suolo dei luoghi redenti
il boia e la forca non regnano più.
Cantiamo liberi l'inno di gloria
esulti il popolo risorga la città
nel grido unanime della vittoria
viva l'Italia! Viva la libertà.
Attesta il castello sul colle vetusto
la morta minaccia dell'oppressor
magnifico al sole risplende San Giusto
il capo ravvolto nel gran Tricolor.
Di carceri fosche le spranghe forzate
non reggono all'urto del nostro furor
si mutano in gloria le pene durate
i ceppi spezzati si mutano in fior.
Cantiamo liberi l'inno di gloria
esulti il popolo risorga la città
nel grido unanime della vittoria
viva l'Italia! Viva la libertà.