INNO DI GUERRA
Anno: 1916
Gruppo:
Testo: Giacomo CalcagnoMusica: Mario Barbieri
Menu
Su l'Alpe che imbianca l'azzurro del cielo
dal mare a lo Stelvio, nel fuoco e nel gelo
de l'itale genti si compie la sorte
le lame già torte - si drizzano al sol
levate nel vento le antiche bandiere
si lanciano avanti le giovani schiere
de li avi rinnovano l'epico assalto
pe toglier lo spato-che il Duce lasciò
In Piazza Portoria col sasso Balilla
accese del sacro furor la scintilla
son piazza Portoria ora il Carso e il Cadore
d'Italia al furore - mai niuno scampò.
Nemici d'Italia, sfrondateci allori !
Il vil patto è sciolto che vil fece i cuori
Vogliamo mostrarvi, le spade a la mano
che i dì di Milano - nessuno scordò
Là dove le forche d'Asburgo feroce
strozzaron de i martiri l'ultima voce
vogliamo cantare la nostra vittoria
di Roma la gloria - che mai s'oscurò
Il Re ci conduce. La fede è per Lui.
La stella Sabauda fugato ha i dì bui;
risplende su l'Alpe, risplende sul mare:
Squillate, o fanfare - Siam pronti a morir !
dal mare a lo Stelvio, nel fuoco e nel gelo
de l'itale genti si compie la sorte
le lame già torte - si drizzano al sol
levate nel vento le antiche bandiere
si lanciano avanti le giovani schiere
de li avi rinnovano l'epico assalto
pe toglier lo spato-che il Duce lasciò
In Piazza Portoria col sasso Balilla
accese del sacro furor la scintilla
son piazza Portoria ora il Carso e il Cadore
d'Italia al furore - mai niuno scampò.
Nemici d'Italia, sfrondateci allori !
Il vil patto è sciolto che vil fece i cuori
Vogliamo mostrarvi, le spade a la mano
che i dì di Milano - nessuno scordò
Là dove le forche d'Asburgo feroce
strozzaron de i martiri l'ultima voce
vogliamo cantare la nostra vittoria
di Roma la gloria - che mai s'oscurò
Il Re ci conduce. La fede è per Lui.
La stella Sabauda fugato ha i dì bui;
risplende su l'Alpe, risplende sul mare:
Squillate, o fanfare - Siam pronti a morir !