Canzoni

FILA LA LANA

Anno: 1965

Gruppo: FABRIZIO DE ANDRE'

Testo: Fabrizio De Andrè
Musica: Robert Marcy

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Nella guerra di Valois
il Signor di Vly è morto,
se sia stato un prode eroe
non si sa, non è ancor certo.

Ma la dama abbandonata
lamentando la sua morte
per mill’anni e forse ancora
piangerà la triste sorte.

Fila la lana, fila i tuoi giorni
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d’amore
apri le pagine al suo dolore.

Son tornati a cento e a mille
i guerrieri di Valois,
son tornati alle famiglie,
ai palazzi alle città.

Ma la dama abbandonata
non ritroverà il suo amore
e il gran ceppo nel camino
non varrà a scaldarle il cuore.

Fila la lana, fila i tuoi giorni
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d’amore
apri le pagine al suo dolore.

Cavalieri che in battaglia
ignorate la paura
stretta sia la vostra maglia,
ben temprata l’armatura.

Al nemico che vi assalta
siate presti a dar risposta
perché dietro a quelle mura
vi s’attende senza sosta.

Fila la lana, fila i tuoi giorni
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d’amore
chiudi le pagine sul suo dolore.

Note

La canzone viene indicata come ripresa "da una canzone popolare francese del XV secolo", mentre in realtà è stata scritta (parole e musica) da Robert Marcy e cantata da Jacques Douai nel 1949. Infatti il brano da cui Fabrizio De Andrè l'ha ripresa è FILE LA LAINE, tradotta come Fila la lana, è un falso "medievaleggiante" nel quale il cantautore genovese è "caduto"; oppure sapeva la cosa e si è un po' "divertito".

Dans la chanson de nos pères
Monsieur de Malbrough est mort
Si c'était un pauvre hère
On n'en dirait rien encore
Mais la dame à sa fenêtre
Pleurant sur son triste sort
Dans mille ans, deux mille peut-être
Se désolera encore.

File la laine, file les jours
Garde ma peine et mon amour
Livre d'images des rêves lourds
Ouvre la page à l'éternel retour.

Hennins aux rubans de soie
Chansons bleues des troubadours
Regrets des festins de joie
Ou fleurs du jolie tambour
Dans la grande cheminée
S'éteint le feu du bonheur
Car la dame abandonée
Ne retrouvera son cœur.

File la laine, file les jours
Garde ma peine et mon amour
Livre d'images des rêves lourds
Ouvre la page à l'éternel retour.

Croisés des grandes batailles
Sachez vos lances manier
Ajustez cottes de mailles
Armures et boucliers
Si l'ennemi vous assaille
Gardez-vous de trépasser
Car derrière vos murailles
On attend sans se lasser.

File la laine, file les jours
Garde ma peine et mon amour
Livre d'images des rêves lourds
Ouvre la page à l'éternel retour.

La guerra di Valois di cui si parla è più nota come guerra di successione bretone (1361-1364), conflitto secondario che si svolse nell'ambito della guerra dei cent'anni. Da notare - però - che, nell'originale, al posto del "signor di Vly" c'è "Monsieur de Malbrough". Il nome del conte di Marlborough, che combatté effettivamente durante la guerra dei Cent'Anni, è noto in Francia per una canzone davvero popolare, "Malbrough s'en va-t-en guerre" ed è stato quindi "riutilizzato" da Jacques Douai per la sua canzone. E' probabile che Faber si sia inventato "Vly" di sana pianta, visto che non ci sono riferimenti storici, probabilmente per non collegarsi troppo al brano originale o semplicemente per ragioni di metrica.