ALME SOL
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Gruppo:
Testo: OrazioMusica: E. Corio
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Phoebe silvarum que potens Diana
lucidum coeli decus o colendi
semper et culti
date quae precamur
tempore sacro
quo Sibyllini monuere versus
virgines lectas puerosque castos.
Dis, quibus septem plaCtiere colles
dicere carrnen.
Alme Sol __ alme Sol,
curru nitido diem
qui promis et celas
aliusque et idem nasaeris.
Alme Sol ._ Alme Sol,
possis nihil urbe Roma
visere majus!
visere majus,
Alme Sol = Alme Sol.
curru nitido diem
qui promis et celas
aliusque et idem nasceris.
Alme Sol Alme Sol
possis nihil urbe Roma
visere majus!
visere majus
Febo e tu Diana silvestre Dea
luci di ornamenti celesti, degni
venerati,
esaudite i prieghi
dei giorni sacri,
quando disser sibillini versi
che fanciulli e vergini elette alto
agli Dei dei sette colli alzasser
fervido carme.
Almo sol , almo sol,
splendente cocchio che il giorno
arrechi e celi
e ancor rinato apporti,
Almo sol, calmo sol,
nulla possa più di Roma
tu veder mai!
tu veder mai,
Almo sol, almo sol,
splendente cocchio che il giorno
arrechi e celi
e ancor rinato apporti
Almo sol, almo sol,
nulla possa più di Roma
tu veder mai!
tu veder mai,
lucidum coeli decus o colendi
semper et culti
date quae precamur
tempore sacro
quo Sibyllini monuere versus
virgines lectas puerosque castos.
Dis, quibus septem plaCtiere colles
dicere carrnen.
Alme Sol __ alme Sol,
curru nitido diem
qui promis et celas
aliusque et idem nasaeris.
Alme Sol ._ Alme Sol,
possis nihil urbe Roma
visere majus!
visere majus,
Alme Sol = Alme Sol.
curru nitido diem
qui promis et celas
aliusque et idem nasceris.
Alme Sol Alme Sol
possis nihil urbe Roma
visere majus!
visere majus
Febo e tu Diana silvestre Dea
luci di ornamenti celesti, degni
venerati,
esaudite i prieghi
dei giorni sacri,
quando disser sibillini versi
che fanciulli e vergini elette alto
agli Dei dei sette colli alzasser
fervido carme.
Almo sol , almo sol,
splendente cocchio che il giorno
arrechi e celi
e ancor rinato apporti,
Almo sol, calmo sol,
nulla possa più di Roma
tu veder mai!
tu veder mai,
Almo sol, almo sol,
splendente cocchio che il giorno
arrechi e celi
e ancor rinato apporti
Almo sol, almo sol,
nulla possa più di Roma
tu veder mai!
tu veder mai,
Note
Dal Carmen seaculares di Orazio. - Quinto Orazio Fiacco fu insegne poeta latinodell'età augustea (1 sec. A. C.); nato a Venasium (Venosa Provincia. di Potenza)
nel 65 A, C., e morto nen' 8 A. C. Come Virgilio, a cui fu legato da vincoli di
amicizia, gli cantò la gloria, la sicurezza, la potenza della nuova età imperiale inaugurata
da Ottaviano Augusto dopo anni di ansie politiche, di agitazioni e di tumulti.
Nel carmen seaculares inno stupendo cantato nelle solenni cerimonie (Indi
saeculares) nell'anno 17 A. C. per inaugurare il nuovo secolo, Orazio Invoca l'assistenza
divina sull'avvenire di Roma e unisce opportuni accenni ai benefici effetti
del governo del sommo imperatore.