ANGELITA DI ANZIO
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Angelita,
ti saresti chiamata Angelita,
Angelita.
Angelita,
volevamo chiamarti Angelita,
Angelita.
Sbarcammo ad Anzio
una notte,
oh oh, oh oh.
C’era soltanto la luna
ed un pianto di bimba.
In fondo al suo sguardo di mare
c’erano ancora le favole,
e quattro conchiglie
ripiene di sabbia
stringeva una piccola mano.
Angelita,
ti saresti chiamata Angelita,
Angelita.
Entrammo in Anzio
e fu l’alba,
oh oh, oh oh.
Con il fucile sul braccio
e la bimba con noi.
Aveva i capelli di grano
ed una voce di passero.
Le quattro conchiglie
ripiene di sabbia
stringeva la piccola mano.
Angelita,
volevamo chiamarti Angelita,
Angelita.
Che alba grigia
su Anzio,
oh oh, oh oh.
Scese improvviso fra noi
un silenzio di bimba.
Da quel suo sguardo di mare
eran fuggite le favole,
ma quattro conchiglie
ripiene di sabbia
restavano nella sua mano.
Angelita,
ti saresti chiamata Angelita,
Angelita.
Angelita,
volevamo chiamarti Angelita,
Angelita.
Angelita!
Angelita!
Angelita!
ti saresti chiamata Angelita,
Angelita.
Angelita,
volevamo chiamarti Angelita,
Angelita.
Sbarcammo ad Anzio
una notte,
oh oh, oh oh.
C’era soltanto la luna
ed un pianto di bimba.
In fondo al suo sguardo di mare
c’erano ancora le favole,
e quattro conchiglie
ripiene di sabbia
stringeva una piccola mano.
Angelita,
ti saresti chiamata Angelita,
Angelita.
Entrammo in Anzio
e fu l’alba,
oh oh, oh oh.
Con il fucile sul braccio
e la bimba con noi.
Aveva i capelli di grano
ed una voce di passero.
Le quattro conchiglie
ripiene di sabbia
stringeva la piccola mano.
Angelita,
volevamo chiamarti Angelita,
Angelita.
Che alba grigia
su Anzio,
oh oh, oh oh.
Scese improvviso fra noi
un silenzio di bimba.
Da quel suo sguardo di mare
eran fuggite le favole,
ma quattro conchiglie
ripiene di sabbia
restavano nella sua mano.
Angelita,
ti saresti chiamata Angelita,
Angelita.
Angelita,
volevamo chiamarti Angelita,
Angelita.
Angelita!
Angelita!
Angelita!