E LA NAVE S'ACCOSTA PIAN PIANO
Anno: 1912
Gruppo:
Testo e musica: (Anonimo)Menu
E la nave s’accosta pian, piano,
salutando: Italia sei bella,
nel vederti mi sembri una stella,
oh morosa ti debbo lasciar.
Allora il capitano m’allungò la mano
sopra il bastimento, mi vuol salutare
e poi mi disse: i Turchi son là.
E difatti si videro spuntare,
le nostre trombe si misero a suonare,
le nostre penne al vento volavano,
tra la bufera e il rombo dei cannon.
E a colpi disperati, mezzi massacrati
dalle baionette, i Turchi sparivano,
gridando: Alpini, abbiate pietà.
Sulle dune coperte di sabbia,
i nostri alpini, oh Italia, morivano,
ma nelle veglie ancor ti sognavano,
con la morosa, la mamma nel cuor.
E col fucile in spalla, baionetta in canna,
sono ben armato, paura non ho,
quando avrò vinto, ritornerò.
salutando: Italia sei bella,
nel vederti mi sembri una stella,
oh morosa ti debbo lasciar.
Allora il capitano m’allungò la mano
sopra il bastimento, mi vuol salutare
e poi mi disse: i Turchi son là.
E difatti si videro spuntare,
le nostre trombe si misero a suonare,
le nostre penne al vento volavano,
tra la bufera e il rombo dei cannon.
E a colpi disperati, mezzi massacrati
dalle baionette, i Turchi sparivano,
gridando: Alpini, abbiate pietà.
Sulle dune coperte di sabbia,
i nostri alpini, oh Italia, morivano,
ma nelle veglie ancor ti sognavano,
con la morosa, la mamma nel cuor.
E col fucile in spalla, baionetta in canna,
sono ben armato, paura non ho,
quando avrò vinto, ritornerò.