AL SOLDATO IGNOTO
Anno:
Gruppo:
Testo: Amalia PozziMusica: Isidoro Capitanio
Menu
Là dove più ardita la lotta infuriava
pel patrio diritto spronando a virtù…
La dove più forte la voce implorava
d’Italia tua madre soldato eri tu
e là fior di campo, la morte ti colse
e là fior di luce, la notte ti avvolse,
nell’ombra sua cupa ti spense e obbliò:
neppure il tuo nome soldato restò
Sol quando l’aurora di giorni felici
rifulse dell’Alpi sull’ardue pendici
e della vittoria suonaron gli squilli
e Italia fu tutta color di vessilli,
a noi tu tornasti; ma niun ti conobbe.
Chi eri? Chi eri? Chi avevi
a compagno di rischio e periglio?
chi t’era fratello? di chi eri tu figlio?
Ignoto, ti placa: negata la palma
non fu dell’onore all’egra tua salma.
Dal ferro che infranse
le membra tue indome
ben seppe la Patria
scoprire il tuo nome
e ad ogni Italiano gridarlo per Te.
Tu sei l’eroismo che grande la fè.
Là dove più ardita la lotta infuriava,
in trepida e oscura s’armò tua virtù.
La dove più forte l’Italia implorava,
pietoso al suo grido caduto sei tu.
Non t’ha il martirio colpito a vuoto,
soldato ignoto: la gloria è qui:
di tutti figlio, sposo e fratello
T’è altar l’avello e notte il dì.
pel patrio diritto spronando a virtù…
La dove più forte la voce implorava
d’Italia tua madre soldato eri tu
e là fior di campo, la morte ti colse
e là fior di luce, la notte ti avvolse,
nell’ombra sua cupa ti spense e obbliò:
neppure il tuo nome soldato restò
Sol quando l’aurora di giorni felici
rifulse dell’Alpi sull’ardue pendici
e della vittoria suonaron gli squilli
e Italia fu tutta color di vessilli,
a noi tu tornasti; ma niun ti conobbe.
Chi eri? Chi eri? Chi avevi
a compagno di rischio e periglio?
chi t’era fratello? di chi eri tu figlio?
Ignoto, ti placa: negata la palma
non fu dell’onore all’egra tua salma.
Dal ferro che infranse
le membra tue indome
ben seppe la Patria
scoprire il tuo nome
e ad ogni Italiano gridarlo per Te.
Tu sei l’eroismo che grande la fè.
Là dove più ardita la lotta infuriava,
in trepida e oscura s’armò tua virtù.
La dove più forte l’Italia implorava,
pietoso al suo grido caduto sei tu.
Non t’ha il martirio colpito a vuoto,
soldato ignoto: la gloria è qui:
di tutti figlio, sposo e fratello
T’è altar l’avello e notte il dì.